La Nuova Sardegna

Nuoro

Prima donna alla guida della Cisl

di Francesco Pirisi
Prima donna alla guida della Cisl

Maria Luisa Ariu eletta segretaria provinciale. Furlan: «Il Nuorese deve puntare sull’ambiente»

11 ottobre 2019
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OLIENA. L’ex insegnante Maria Luisa Ariu è da ieri a capo della Cisl di Nuoro. L’ha eletta il consiglio generale, riunito a Oliena, e al quale ha preso parte la segretaria nazionale, Anna Maria Furlan. Voto pressoché plebiscitario per Ariu, 56 anni, nuorese. Prende il posto di Michele Fele, uscito di scena dopo 37 anni di militanza sotto le bandiere tricolori cisline. Per suggellare il passaggio di consegne, a Oliena anche i componenti della segreteria nazionale Piero Ragazzini, Ignazio Ganga e Lena Gissi. Così come sono presenti tutte le federazioni, con i segretari generali e di categoria, guidati dal capo della Cisl sarda, Gavino Carta.

Era il giorno della “prima donna”, e il ruolo è calzato a pennello a Maria Luisa Ariu, che ha polarizzato le attenzioni della platea. Non senza una certa emozione, appena ufficializzato il voto: «Grazie per l’attestazione di stima e fiducia. Sento tutta la responsabilità e cercherò di non deludere le aspettative». Tra i primi pensieri, uno è al settore della scuola, appena lasciato: «Vi ho lavorato 20 anni come insegnante e per altri 15 me ne sono occupata da sindacalista. Ho ricevuto tanto, ma ho anche fatto in modo di migliorare la condizione di chi vi opera». La neo-segretaria fa una prima considerazione su quello che sarà il nuovo incarico: «Curerò il tessuto relazionale, affinché prevalga il metodo collegiale e ci sia uno stile comune». Prima di Ariu, una sottolineatura che fa anche la leader nazionale, Furlan: «Sono qui per salutare il segretario Fele, che lascia dopo avere servito con impegno il sindacato, e affiancare nel momento dell’elezione, Maria Luisa Ariu. Una brava sindacalista, che lavorerà d’accordo con tutte le categorie per rafforzare l’organizzazione». Furlan non sfugge neppure ai temi economici e alle problematiche del territorio, affrontate nella relazione di chiusura dal segretario territoriale uscente: «Il Nuorese, così come la Sardegna nel suo complesso, deve puntare a uno sviluppo imperniato sull’ambiente. Sfruttare quella risorsa così da rendere competitive le imprese che vi operano». L’altro argomento che affronta la segretaria nazionale è quello dell’energia: «Il nostro sindacato nei prossimi giorni farà una manifestazione proprio per richiamare l’attenzione del governo sull’importanza che la Sardegna possa contare sul metano. Oggi infatti in questa regione le aziende pagano l’energia il 30 per cento in più rispetto alla penisola, che a sua volta hai i costi più alti in Europa».

L’isola, con un’endemica carenza infrastrutturale, potrebbe poi avvantaggiarsi del pressing avviato dai sindacati confederali nei confronti del governo Conte, affinché faccia partire cantieri per 80 miliardi: «L’effetto positivo saranno strade nuove, acquedotti, e nel contempo 400mila posti di lavoro in più». Il lavoro che manca soprattutto in Sardegna. Il tasto lo tocca il segretario uscente Michele Fele, nelle “consegne” che lascia alla confederazione: «La politica dei parchi credo sia vincente. Non solo il Gennargentu, ma anche Tepilora e il Posada. Questa è la nostra industria. L’Abruzzo conferma che la strada è vincente». Ottana, l’emblema dell’occupazione degli anni ’70, per Fele non può finire nel dimenticatoio: «Ieri l’industria chimica, oggi quella agroalimentare. Ma prima va risanata l’area». Nel nuovo contesto economico la Cisl vista da Fele è un sindacato con un ruolo e numeri importanti: «Con oltre 17mila iscritti siamo la prima confederazione in provincia. Dobbiamo, però, migliorare la formazione, per garantire servizi di qualità».

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