La Nuova Sardegna

Nuoro

Falde inquinate, è ancora emergenza a Ottana

di Federico Sedda

La Provincia ordina la messa in sicurezza delle acque sotterranee del depuratore dell’area industriale

16 ottobre 2019
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OTTANA. Il piezometro Pz2 – il pozzo di controllo delle acque sotterranee ubicato all’interno dell’area del depuratore industriale di Ottana gestito dal Consorzio industriale provinciale di Nuoro – dovrà essere messo in sicurezza di emergenza per eliminare le sostanze nocive all’ambiente e alla salute a suo tempo rilevate nel sottosuolo. Il risanamento ambientale dovrà essere effettuato attraverso il cosiddetto sistema “pump & treat”, cioè mediante la tecnica di bonifica del suolo che consiste nel pompaggio e nel trattamento in superficie delle acque di falda inquinate che dovranno essere depurate. Sono questi i contenuti del provvedimento adottato dal Settore gestione ambiente e territorio della Provincia di Nuoro che impone all’ente consortile pubblico, di cui lo stesso ente fa parte, di mettere in atto l’intervento di bonifica secondo tempi e modalità da definire con l’Arpas e, comunque, da comunicare alla Provincia entro 15 giorni dall’emissione della determina datata 11 ottobre 2019.

La decisione del Settore ambiente fa riferimento al parere espresso dall’Arpas l’8 ottobre scorso che richiede la messa in sicurezza d’emergenza del piezometro Pz2 realizzato da Invitalia (l’agenzia per l’attrazione degli investimenti del ministero dell’Economia) all’interno del sito del depuratore consortile per controllare lo stato di salute delle acque di falda.

Il parere dell’Arpas è stato preceduto da quello analogo espresso dal Servizio Tat, l’ufficio regionale che si occupa della tutela dell’atmosfera e del territorio. «Subordinatamente alla valutazione degli esiti analitici in capo all’Arpas – si legge nel parere del servizio regionale datato 3 settembre 2019 – si prescrive l’approntamento nei tempi tecnici strettamente necessari di un sistema di messa in sicurezza di emergenza consistente in un “pump & treat” sul piezometro Pz2 Invitalia». Da qui il provvedimento della Provincia che prende atto dei pareri della Regione e dell’Arpas che prescrivono l’adozione di misure di emergenza per eliminare l’inquinamento di falda.

Il provvedimento della Provincia arriva dopo una diffida che lo stesso ente aveva emesso a marzo del 2016, cioè più di tre anni fa, nei confronti del Consorzio industriale. «L'Arpas di Nuoro – era scritto nel documento – l’8 marzo scorso ha inviato alla Provincia i rapporti di prova riguardanti gli esiti analitici dei campioni di acque sotterranee prelevati dal piezometro Pz2. Dalle analisi emergono notevoli superamenti della concentrazione della soglia di contaminazione (Csc) relativi al parametro tricloroetilene».

La diffida imponeva al Consorzio industriale provinciale (i cui dirigenti sono al centro di un’inchiesta penale per irregolarità negli appalti) di realizzare il piano di caratterizzazione, di adempiere entro 15 giorni alle inosservanze rilevate e di avviare immediatamente le indagini per la verifica della situazione ambientale delle acque sotterranee nel piezometro Pz2. L’inquinamento dello stesso sito venne confermato, in modo ancora più drastico, dal Servizio controlli, monitoraggi e valutazione ambientale della Regione che, in una relazione sull’area di Ottana datata novembre 2016, scriveva a pagina 11: «Invitalia ha realizzato un piano di caratterizzazione ambientale. Alcuni punti di indagine del piano sono ubicati entro il sito del depuratore consortile ed uno in particolare, il Pz2, ha restituito elevate concentrazioni di alifatici clorurati cancerogeni nelle acque di falda». Da allora sono passati tre anni e nel Pz2 non è cambiato nulla, compreso il rischio di cancro.



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