La Nuova Sardegna

Nuoro

All’Istituto Amaldi una messa in ricordo di Diego e Gavino

di Alessandra Porcu
All’Istituto Amaldi una messa in ricordo di Diego e Gavino

La scuola di Macomer ha reso omaggio ai due ex studenti «Continueranno a fare parte di questa grande famiglia»

17 ottobre 2019
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MACOMER. Le sedie trasformate idealmente nei banchi di una chiesa e il tavolo, coperto da una lunga tovaglia di pizzo bianco, in un altare. Tutto nell'aula magna dell'Istituto "Amaldi" di Macomer ieri mattina ha cambiato volto. Si è adattato alla circostanza, a quell'ora di raccoglimento voluta fortemente dagli studenti dell'istituto professionale in memoria di Diego Caggiari e Gavino Bulla, i due giovani di Bortigali che, a 21 e 26 anni, hanno perso la vita nell'incidente stradale di domenica 6 ottobre lungo la statale 129, all'altezza del bivio per Bolotana.

«Oggi qui è un po' tutto improvvisato, come anche l'omelia», ha ammesso padre Andrea Rossi, parroco di San Pantaleo, chiamato a celebrare la messa. «La verità è che non sono riuscito a preparare il discorso. La perdita di Diego e Gavino ha scosso tutti, compreso me. E a chi continua a domandarsi il perché l'esistenza di due ragazzi giovanissimi sia stata interrotta così bruscamente dico che non c'è una risposta. Umanamente è difficile comprendere e affrontare una prova simile, ma da cristiani dobbiamo avere fiducia in Dio e amare la nostra vita. Sempre».

Diego e Gavino, ex studenti dell'Amaldi, vengono descritti da tutti come educati, diligenti e felici. «Quando arrivavano a scuola portavano l'allegria», racconta commossa Luisa Vitali. Lei, collaboratrice scolastica, li ricorda bene. «Ho stampati nella testa i loro volti luminosi, la loro voce squillante. Continueranno sempre a far parte di questa grande famiglia». Anche Giorgio Piras, amico fraterno di Diego Caggiari, lo ricorda con il sorriso sulla bocca. «Siamo cresciuti insieme. Abbiamo frequentato la stessa scuola e poi ci siamo iscritti alla facoltà di Ingegneria a Cagliari. Io mi sono laureato da poco. Diego, più piccolo di me, era al terzo anno. Eravamo colleghi e anche coinquilini. L'ultimo ricordo che ho di lui risale a poche ore prima dell'incidente. La sera precedente avevamo festeggiato. Eravamo stati invitati a un matrimonio a Bolotana. Allegro e pieno di energia, riusciva a trascinare tutti. Era il punto di riferimento della nostra compagnia». Ma in seguito quello schianto devastante ha spazzato via ogni cosa, cambiando l'esistenza di molte persone.

Alla funzione erano presenti anche Angela, Salvatore e Laura, i genitori e la sorella di Diego, e ancora Mario e Graziella, mamma e papà di Gavino. Nel loro dolore composto nessuno spazio per i discorsi. A parlare è stato il lungo abbraccio tra le donne che hanno messo al mondo quei due bravi ragazzi. Poi, sulle note di "Non potho reposare", suonata con l'armonica a bocca da una studentessa, ognuno è tornato al proprio posto. Al proprio inevitabile destino. «Diego e Gavino saranno un esempio anche per tutti i ragazzi degli altri istituti cittadini che, per motivi di sicurezza legati alle dimensioni dell’aula magna, non hanno potuto partecipare alla messa», ha concluso il dirigente dell’Amaldi, Massimo De Pau.

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