La Nuova Sardegna

Nuoro

Via ai lavori per risanare la ex cava di Montarbu

di Tore Cossu
Via ai lavori per risanare la ex cava di Montarbu

Silanus, l’opera da 210mila euro è stata affidata alla ditta Rinac di Sedilo È il quinto intervento per coprire la voragine che si è aperta nella montagna

17 ottobre 2019
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SILANUS. Nuovi interventi di risanamento ambientale nella ex cava di Montarbu. In questi giorni sono stati affidati i lavori all'impresa aggiudicataria per l’esecuzione di un altro intervento di recupero e di risanamento da eseguirsi nella montagna che sovrasta il paese dove nel corso degli anni si è creata una enorme ferita. Dall’assessorato regionale all’industria sono arrivati 210 mila euro che serviranno per realizzare alcuni interventi di recupero ambientale del sito. Ad eseguire l’opera sarà la Rinac di Sedilo.

Questo è il quinto intervento che viene eseguito nella montagna d Montarbu con l’obiettivo di coprire l'enorme voragine. In questi anni sono state posizionate reti metalliche, cosparsa terra vegetale e messe a dimora essenza e piante. Il quinto lotto prevede anche la messa in sicurezza.

I lavori dovrebbero iniziare a breve. Nel frattempo arrivano buone notizie dalla Regione che ha finanziato anche un sesto intervento (anche questo dell'importo di 210 mila euro) il cui progetto andrà in appalto più avanti. L’esigenza di risanare la cava si pose subito quando cessò l’attività dell’Industria Granulati che a Silanus portò avanti per anni un’intensa attività estrattiva. Nella montagna che sovrasta il paese lasciò un ampio squarcio visibile da chilometri e chilometri di distanza.

I lavori di risanamento procedono ormai da una decina di anni. La parte riguardante la messa in sicurezza idrogeologica è quasi ultimata. Restano da mettere in sicurezza le scarpate.

Durante i lavori di scavo sono state staccate intere pareti creando dirupi paurosi alti più di trenta metri. La loro sistemazione comporta, dunque, investimenti ben diversi da quelli che la Regione ha iniziato a finanziare negli anni scorsi. Difficilmente, invece, si riuscirà a realizzare una bonifica di tipo paesaggistico.

Lo squarcio nella montagna non è facilmente risanabile se non con investimenti che in tempi di vacche magre non si può sperare di ottenere. Il progetto complessivo, che prevede investimenti per cinque milioni di euro complessivi, fu predisposto dando attuazione alle indicazioni di una relazione idrogeologica predisposta in seguito a un’alluvione che portò a valle terra e detriti che invasero la piazza al centro del paese.

Gli interventi di messa in sicurezza sono quasi ultimati. Sono state rimosse le parti instabili, si è proceduto con i consolidamenti e sono state messe in opera delle reti per contenere le frane.

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