La Nuova Sardegna

Nuoro

Spaccio di coca ed eroina caccia agli altri fornitori

di Valeria Gianoglio
Spaccio di coca ed eroina caccia agli altri fornitori

Non si ferma l’indagine dei carabinieri della compagnia di Siniscola Al vaglio dei giudici le posizioni di alcuni degli altri 53 indagati dell’inchiesta

18 ottobre 2019
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SAN TEODORO. Da San Teodoro a Olbia, passando per Oristano, Assemini, e diversi altri centri del Cagliaritano: dopo i quattro ordini di custodia cautelare in carcere eseguiti mercoledì mattina a Olbia nei confronti di quattro cittadini nigeriani da tempo trapiantati in Sardegna, l’indagine dei carabinieri della compagnia di Siniscola, guidata dal capitano Andrea Leacche, e della tenenza di San Teodoro, con il vicecomandante Pasquale Pischedda, da adesso in poi punta a ricostruire nel dettaglio gli altri canali di approvvigionamento della droga che arrivava copiosa anche nel Nuorese e in Gallura. L’inchiesta, insomma, è tutt’altro che conclusa e conta ben 53 persone iscritte nel registro degli indagati per detenzione di droga ai fini di spaccio e spaccio di stupefacenti.

E per alcune di queste le prossime ore potrebbero rivelarsi decisive perché nei loro confronti le Procure competenti per il territorio hanno chiesto al gip di emettere diversi ordini di custodia cautelare e non è escluso che il giudice possa decidere di disporre altri arresti. Ma sui nomi, per ovvie ragioni legate al buon esito dell’indagine, i carabinieri mantengono il riserbo più assoluto. Certo è che, sia tra gli indagati, sia tra i 92 segnalati come assuntori abituali di droga, per utilizzare i termini degli stessi investigatori, ci sono assoluti “insospettabili”: giovani, professionisti, mamme, disoccupati, studenti. C’era chi, per rifornirsi di droga, e di cocaina ed eroina in particolare, il numero del proprio pusher di fiducia lo componeva anche ogni giorno. E ogni giorno arrivava a spendere 40 euro: moltiplicati per un mese diventavano la bellezza di milleduecento euro destinati soltanto ad alimentare una costosa dipendenza dagli stupefacenti. Ma l’indagine dei carabinieri della compagnia di Siniscola, seguita in particolare dalla tenenza di San Teodoro, da adesso in poi punta non solo a scavare nei rapporti e nelle vicende dei 53 indagati ma anche a scoprire i loro canali di approvvigionamento, e i luoghi dello scambio denaro-droga. Secondo quanto emerso in questa prima fase dell’indagine, oltre ai parcheggi di alcuni market di Olbia, alcuni dei luoghi più utilizzati per lo smercio illegale sono stati diversi appartamenti di San Teodoro. Una delle accortezze che seguivano i pusher, infatti, era quella di cambiare spesso domicilio e telefonino, in modo da rendere la vita difficile a chi, eventualmente, volesse beccarli in fallo. Eppure, evidentemente, tante precauzioni non sono servite per mettere gli spacciatori al riparo dalla legge.

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