La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer alla ricerca di posti letto

di Paolo Maurizio Sechi

L’Ultramarathon e la Fiera del libro mettono a dura prova la scarsa ricettività della cittadina

20 ottobre 2019
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MACOMER. Questo fine settimana, fino a oggi, sono due gli importanti eventi che nel capoluogo del Marghine stanno dando una boccata di ossigeno alle strutture ricettive cittadine. Si tratta della mostra regionale del libro in Sardegna e della tappa del campionato italiano di ultra trail “Sardinia Ultramarathon” con percorsi che si snoderanno nei territori del Marghine e del Montiferro. Sono tanti gli scrittori e gli ospiti che partecipano alla più importante manifestazione regionale di promozione editoriale e della lettura con i grandi nomi del panorama letterario italiano e sardo che per diversi giorni soggiorneranno in città. Nell’ultramaratona, valida per il campionato italiano, sono numerosi gli iscritti provenienti dalla penisola con i protagonisti delle competizioni internazionali sulle lunghe distanze oltre ai bravi specialisti sardi che si trovano in città da qualche giorno per visionare e provare i percorsi di gara. Attualmente sono un centinaio i posti letto in città con tre alberghi, Hotel Marghine, Hotel su Pititeri e Su Talleri oltre diversi B&B. Diversi anni fa la città disponeva di circa 300 posti letto con il solo Motel Agip, chiuso negli anni 80, che aveva una capienza di quasi 200 posti letto. Negli anni hanno chiuso diverse strutture ricettive come l’albergo Stazione, monumento storico di fine Ottocento, ora in degrado, dove hanno soggiornato Elio Vittorini, Giuseppe Garibaldi, Gabriele D’Annunzio e Benito Mussolini oltre altri hotel e piccole strutture ricettive. I tempi ora sono cambiati dopo la chiusura di diverse fabbriche e altre piccole attività artigianali anche se il colpo di grazia per le strutture ricettive e per l’economia locale è stata la chiusura a fine 2004 del centro addestramento reclute dell’Esercito, ora reparto specializzato del 5° Reggimento Genio Guastatori, che ogni anno ospitava militari provenienti soprattutto dalla penisola. Era soprannominato “Fort Apaches” e per ogni scaglione la caserma ospitava periodicamente circa duemila reclute che terminavano il loro percorso di addestramento con il giuramento che richiamava i familiari per assistere alla cerimonia militare con riscontri positivi per tutta l’economia locale come bar, ristoranti, pizzerie e altre attività commerciali cittadine. Per diversi giorni praticamente ogni mese. Nonostante tutto Macomer rimane ancora viva grazie alle varie iniziative come il circuito teatrale, la Mostra regionale degli ovini di razza sarda, la sagra del vino tipico del territorio “Piritzolu”, la mostra della caccia, pesca e tempo libero, ora biennale, festival folcloristici anche internazionali, fiera degli hobbisti, tantissime manifestazioni sportive organizzate dalle società sportive locali per non dimenticare le innumerevoli e costanti iniziative del Centro Servizi Culturali, vera eccellenza non solo del territorio. Sono diverse le associazioni impegnate in città tra queste ProPositivo che organizza l’importante festival della Resilienza, la Società Esedra, le associazioni Macomente, Organsound, Bizanteris, Solene, il Coro Murenu, Harmonia Mundi e Città di Macomer, Tradizioni Popolari e naturalmente l’attivissima Pro Loco.

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