La Nuova Sardegna

Olbia

Batterie per auto, attenti al ritiro illegale

Batterie per auto, attenti al ritiro illegale

Il valore commerciale del piombo spinge alcune organizzazioni a inserirsi illecitamente nel mercato

06 novembre 2013
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OLBIA. C’è un altro fenomeno pericoloso in crescita: quello del commercio illegale delle batterie per auto. «Il piombo è tra i metalli quotati in borsa – spiega il direttore della Gisca, Tonino Salaris – e ha acquisito sempre più valore». Come per tutti i rifiuti speciali c’è il pericolo che un errato smaltimento provochi la dispersione nell’ambiente, in questo caso di piombo e dell’acido. Delle batterie è possibile recuperare praticamente tutto, plastica compresa. «Ma – dice Salaris – da un anno a questa parte organizzazioni illegali si presentano dicendosi disposte a pagare per farsi consegnare le batterie esauste da elettrauti, autoricambisti e concessionarie. E viaggiano di nascosto sulle navi. Da poco al porto è stato scoperto un furgone che a prima vista sembrava carico di vestiti, mentre in realtà questi servivano a coprire un grosso quantitativo di batterie che stavano per essere imbarcate. I controllori se ne sono accorti perché colava del materiale».

Lo smaltimento avviene invece solo attraverso aziende autorizzate per trasporti in Adr (riconoscibili in caso di incidenti) i cui autisti devono avere uno specifico patentino. «La crisi e la tentazione di guadagnare – dice Salaris – non deve far dimenticare le normative e i pericoli. E mi risulta che ultimamente il fenomeno iniziato nel Continente sia sbarcato anche in Gallura».

Le batterie vengono ritirate gratis da aziende autorizzate dal Cobat o altre organizzazioni analoghe. E per combattere lo smaltimento illegale diverse aziende produttrici di batterie stanno stipulando contratti direttamente con le attività che le commerciano, cui va un corrispettivo in denaro. Da censurare anche l’abitudine dei privati di cambiarsi in proprio la batteria e abbandonare quella vecchia dove capita, quando esiste l’ecocentro. Dove vanno conferite anche le pile per elettrodomestici, per le quali diversi centri commerciali predispongono contenitori. (apal)

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