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ARZACHENA

Costa Smeralda, ristoranti e pescherie ai raggi x: scattano le prime multe

Gli uomini della guardia costiera della Maddalena durante i controlli
Gli uomini della guardia costiera della Maddalena durante i controlli

Operazione della guardia costiera della Maddalena: quasi 200 chili di prodotti ittici non conservati secondo le norme. Sanzionati 4 locali

23 giugno 2015
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ARZACHENA. Blitz della guardia costiera della Maddalena nei ristoranti e nelle pescherie della Costa Smeralda. Lunedì 22 giugno  sono scattati i controlli  in cinque locali e soltanto uno, a Cala di Volpe, è risultato in perfetta regola (tanto da ricevere i complimenti della capitaneria ) Gli altri, invece,  non conservavano il pesce secondo le norme vigenti (elevate multe per 16mila euro) e in un caso sono stati sequestrati quattro chili di prodotti ittici scaduti.

I controlli, avviati dalla capitaneria per  verificare il rispetto della nornativa e per garantire la salute del consumatore, sono  stati svolti ad Arzachena, Baja Sardinia e Cala di Volpe. Nel centro di distribuzione di prodotti ittici di Arzachena, sono stati rinvenuti 161 chili di gamberi rossi e sei chili di bottarga privi di etichetta (in violazione delle norme sulla tracciabilità) nonché quattro chili di Marlin affumicato scaduto. In questo caso sono state due le sanzioni elevate per un totale di 4.600 euro oltre al sequestro amministrativo del pescato.

Sanzionati, sempre per aver conservato 22 chili di pesce senza etichetta, anche un ristorante e una pescheria di Baja Sardinia. Quest'ultima è stata anche multata (seimila euro) in quanto il banco di vendita risultava privo delle obbligatorie indicazioni di provenienza del pescato o perché conteneva informazioni ingannevoli-

E ancora. Anche un ristorante di Arzachena non ha operato in piena regola. Qui, gli uomini della guardia costiera, hanno rinvenuto e sequestrato 15 barattoli di polpa di riccio (400 grammi in tutto) provenienti - in  maniera illecita - dalla pesca sportiva. Per il proprietario del locale è stata stabilita una multa di 2mila euro.

Considerati i casi di irregolarità scoperti (quattro locali su cinque controllati) la capitaneria di porto della Maddalena si è dichiarata disponibile a organizzare un incontro con le associazioni di categoria "per illustrare le corrette modalità di conservazione, distribuzione, etichettatura, vendita e commercializzazione dei prodotti della pesca".

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