La Nuova Sardegna

Olbia

Quarant’anni da Lions per il club della Costa è tempo di festeggiare

Quarant’anni da Lions per il club della Costa è tempo di festeggiare

È stato il primo in Gallura ad aprire le porte alle donne Il grande impegno per l’ambiente e la crescita del territorio

29 giugno 2015
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ARZACHENA. Quarant'anni portati con orgoglio. Una storia lunga quattro decenni quella del Lions club Arzachena-Costa Smeralda, che si è sviluppata di pari passo con quella di un territorio teatro del più grande processo di trasformazione economica e sociale dell'isola. Correva l'anno 1975, quando, il 18 marzo, Antonio Columbano, futuro primo presidente del club, veniva informato dall'ufficio italiano Lions International, che Arzachena sarebbe entrata a far parte della grande famiglia Lion, l'associazione di servizio più grande del mondo. Si concludeva nel migliore dei modi il lavoro iniziato un anno prima con la spinta di Comita Sanna, presidente del club di Tempio Pausania, sponsor di quello arzachenese. Da allora il club è divenuto un punto di riferimento per il nord-est dell'isola, distinguendosi in una serie di attività finalizzate alla crescita del territorio, con un occhio di riguardo all'educazione ambientale. Basti pensare alle duemila piante messe a dimora nel corso degli anni, alla prevenzione delle malattie con conferenzieri di alto livello, alla diffusione della cultura della legalità privilegiando il dialogo con le scuole. Un club che ha visto i suoi iscritti crescere e soprattutto il primo in Gallura ad aprire alle donne, l'ultima delle quali, Agostina Chiodino, è entrata a farne parte in concomitanza con la cerimonia del quarantennale.

Tra gli ospiti d'onore il governatore Giovanni Paolo Coppola, il presidente della settima circoscrizione Tiziana Sechi, quello di zona Giulio Masia, i past governatori Agostino Inzaina e Anna Maria Lamberti, il vice cerimoniere distrettuale per la Sardegna Marcello Muntoni, il presidente del club sponsor di Tempio Giovanni Maria Pasella, di quello di Calangianus Tarcisio Peru e chiaramente tanti soci.

Il momento più toccante è stata la benedizione del cippo fatto erigere dal club guidato da Farncesco Pedroni lungo la circonvallazione per ricordare la famiglia brasiliana Passoni, morta nell'alluvione del 18 novembre 2013. Un ricordo e un monito al rispetto della natura. Come durante i tragici incendi dell'agosto 1989, ricordati nell'altro cippo fatto erigere il 13 maggio del 1990 davanti alla chiesa di Surrau dallo stesso club arzachenese.

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