La Nuova Sardegna

Olbia

calangianus calcio

Addio a Giua, il più grande centravanti

di Pietro Zannoni
Addio a Giua, il più grande centravanti

CALANGIANUS. Lutto nel mondo del calcio calangianese. Si è spento all'età di 93 anni Gesuino Giua, storico calciatore di quell’Audax Calangianus negli anni in cui il calcio giallorosso rappresentava...

29 agosto 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CALANGIANUS. Lutto nel mondo del calcio calangianese. Si è spento all'età di 93 anni Gesuino Giua, storico calciatore di quell’Audax Calangianus negli anni in cui il calcio giallorosso rappresentava davvero un’intera comunità.

Giua, amatissimo dai tifosi e dai compagni di squadra, fu tra i maggiori protagonisti di quegli anni, nel Dopoguerra, in cui il paese, anche attraverso il calcio, poneva le premesse per guardare avanti e vivere decenni dopo il suo periodo migliore.

I campionati si disputavano nel campo in terra battuta dietro le scuole elementari, il mitico Limbara. Vi si affrontavano le squadre dei centri più importanti dell’Isola, comprese le squadre allora sponsorizzate dalle industrie estrattive (Montevecchio, Monteponi, Argentiera, Fersulcis, Italpiombo).

Giua è stato, a giudizio di giocatori e sportivi che hanno visto le gesta dell’Audax e i centravanti moderni, il più grande centravanti nell'ultra centenaria storia del calcio calangianese. Dotato di notevole forza fisica, erano tremende le sue bordate di destro dal limite ed era forte in elevazione nello nello schiacciare a rete.

Di lui memorabile la tripletta al Cagliari, febbraio del 1947, che allora giocava nel campionato di Prima Divisione. Vinsero i giallorossi per 5-2. Ben tre ne segnò Giua, appunto. Anzi, come lui amava raccontare, l'arbitro gli annullo il più bello, giustificandosi, con lui in privato, che il Cagliari non poteva subire una sconfitta tanto pesante.

Ma nel marzo del 1949, per la sciagurata invasione dei tifosi nella gara contro l’Italpiombi San Gavino, ove aveva anche segnato, fu uno dei giocatori squalificati a vita.

Fu la fine della sua carriera, proprio l'anno in cui la Sampdoria e l'Inter lo avevano contattato. Era figlio di un noto imprenditore sugheriero dell'epoca e per il resto della sua vita aveva lavorato nell'azienda di famiglia.

In Primo Piano
La nota

Sanità, l’assessore richiama le Asl: «Tutte le nomine sono bloccate»

Le nostre iniziative