La Nuova Sardegna

Olbia

CINEMA

Olbia piange Piero Livi, decano dei registi sardi

Il regista Piero Livi in uno scatto di qualche anno fa
Il regista Piero Livi in uno scatto di qualche anno fa

Si è spento a 90 anni a Roma. Tra i suoi film più celebri "Pelle di bandito",  "Dove volano i corvi d'argento" e "Sos laribiancos"

03 settembre 2015
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OLBIA. Piero Livi, decano del cinema sardo, si è spento a Roma all'età di novant'anni. Fatali i postumi di una broncopolmonite che l'aveva costretto a un ricovero in ospedale. Tra 20 giorni le sue ceneri saranno portate a Olbia Maestro del neorealismo,

Livi era nato a Olbia il 1 aprile 1925, ma da tempo viveva a Roma. Lunghissima la sua carriera. Corrado Pani, Regina Bianchi, Flavio Bucci e Anna Galiena. Sono solo alcuni dei tanti attori che Piero
Livi ha diretto nei suoi lungometraggi. Ma spesso i veri protagonisti delle sue opere erano gli olbiesi, i suoi stessi concittadini.

Il primo nome che viene in mente è quello di Matteo Maciocco, fondatore insieme al regista e ad altri amici del Cineclub di Olbia. Maciocco fu il protagonista di tutti i corti di Livi. Come «La riva», oppure il pluripremiato (anche a Cannes) «Marco del mare». Fortissimo il legame con la sua città, Olbia, che nel 2007 rese omaggio a maestro dedicandogli un libro ("Un regista indipendente", a cura di Marco Navone e Piero Mura), una mostra e una esaustiva rassegna cinematografica nella splendida cornice dell'Arena Michelucci.

Nei suoi film più conosciuti scorrono le immagini più belle del neorealismo sardo: dal capolavoro "Pelle di bandito", ispirato alla vita di Graziano Mesina, a "Dove volano i corvi d'argento", da "Sos laribiancos - I dimenticati" a "Maria sì".

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