La Nuova Sardegna

Olbia

Cipnes, Nizzi ricorre per la presidenza

di Enrico Gaviano
Cipnes, Nizzi ricorre per la presidenza

Il deputato di Forza Italia chiede al Tar di riprendersi la carica dopo che gli è stata revocata la delega della Provincia

09 settembre 2015
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OLBIA. C’è sempre tempesta dalle parti del Cipnes. Al Consorzio industriale, dopo l’estromissione dalla presidenza di Settimo Nizzi, si stava pensando già all’assemblea per eleggere il nuovo vertice. Ma, neanche tanto inattesa, ieri è arrivata la notizia del nuovo ricorso al Tar del deputato di Forza Italia, che contesta la decisione dell’amministratore della Provincia Olbia-Tempio Giovanni Carta di revocare la delega a rappresentante dell’ente intermedio (che non c’è più) con conseguente decadenza dalla carica di presidente.

Il ricorso. Nizzi ha già vinto un altro ricorso al Tar, presentato dopo la sua precedente estromissione decisa sempre da Giovanni Carta allora commissario della provincia. Una revoca che ha consentito a Carta di occupare la presidenza del Consorzio da settembre dello scorso anno all’aprile di quest’anno, quando il Tar ha rimesso in sella il deputato di Forza Italia. A fine luglio 2015 nuova revoca e Nizzi perde nuovamente la poltrona. L’avvocato Giuseppe Longheu, che già aveva vinto davanti al Tar la prima volta, ha presentato un nuovo ricorso ai giudici di Piazza del Carmine a Cagliari, puntando ad annullare un’altra volta gli atti firmati dall’attuale responsabile della Provincia.Secondo il ricorso, il provvedimento di revoca risente di una serie di vizi di difetto ed erroneità nelle motivazioni, in particolare il legale di Nizzi si sofferma sul fatto che la revoca dovrebbe «necessariamente indicare le ragioni per le quali il comportamento del rappresentante ha determinato il venir meno del rapporto di fiducia». Partendo da questo, l’avvocato Longheu chiede dunque propone una sospensiva degli atti contestati, in attesa del giudizio di merito dei giudici amministrativi.

L’assemblea. Nel frattempo sono state avviate le procedure per la convocazione dell’asseblea che dovrebbe nominare i nuovi vertici. E qui si è inserito un altro inghippo. Secondo l’interpretazione scaturita da un giudizio del Tar, che fa leva sulla legge Severino, relativo al Consorzio del Medio Campidano, i comuni e la provincia non possono delegare al Consorzio industriale sindaci, consiglieri comunali e provinciali, e assessori. Il che crea problemi sia a Olbia che a Buddusò, di solito rappresentati dai loro sindaci mentre Monti è rappresentato da Giovanni Maria Raspitzu, vicepresidente al momento con poteri presidenziali. In dubbio anche la possibilità che lo stesso amministratore della provincia possa essere delegato in seno al cda consortile. Insomma, un pasticcio nel pasticcio. Ma l’ente di Cala Saccaia deve andare avanti e provare a superare questa fase di stallo.

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