La Nuova Sardegna

Olbia

scienza e ambiente

Una nave hi-tech sorveglia il paradiso di Tavolara

Serena Lullia
Una murena nelle acque di Tavolara
Una murena nelle acque di Tavolara

Un team italo-francese a bordo del catamarano Europa fa ricerche di ultima generazione nell’area marina protetta

24 settembre 2015
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OLBIA. Un catamarano dal cuore hi-tech passeggia sulle acque protette di Tavolara. Scruta i fondali, immortala pesci, analizza le aree intorno alla Klearchos, la nave dei veleni. L'astronave galleggiante è il catamarano italo-francese “Europa”, in giro nel Mediterraneo per la campagna oceanografica Medbionet. Un concentrato di tecnologia a servizio dell'area marina di Tavolara e a costo zero. Ricerche avanzate che forniranno dati preziosi per proteggere sempre di più il paradiso sotto il mare.

Tavolara è una delle venti isole sentinella del progetto “Piccole isole del Mediterraneo”, un network internazionale finanziato dall'Unione europea che ha una missione: promuovere la tutela e la conservazione del sistema delle piccole isole del Mediterraneo. La campagna oceanografica che fa tappa in città con un team di scienziati francesi e italiani è promossa dal Pim.

Cambiamenti climatici. Il catamarano è salpato da Marsiglia e segue un percorso nord-sud. Uno strumento di rilevazione viene calato in acqua e registra alcuni parametri: salinità, ph, ossigeno disciolto, clorofilla. Nel frattempo un occhio satellitare scatta delle immagini ogni venti secondi. «Gli scienziati puntano a trovare una associazione tra immagini e dati in modo da creare un modello utile per determinare i cambiamenti climatici», spiega il direttore dell'Amp Augusto Navone.

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Nave dei veleni sorvegliata. Sotto il blu di Tavolara riposa la nave mercantile Klearchos, colata a picco nel 1979. Il cargo greco portò nella sua tomba liquida il bottino di veleni che trasportava. Bromuro di metile, triossido di arsenico, soda caustica, acido formico, petrolio, in buona parte recuperati. I monitoraggi fino a oggi non hanno mai rilevato tracce di inquinamento. La conferma dovrà arrivare dalle rilevazioni dell’Europa. Ma ci sono altri studi di cui l'Amp beneficerà senza spendere un euro.

Il mare come un set. I pesci dell'Amp si sono messi in posa davanti alla super fotocamera del team italo-francese. Un set sotto il mare per censire gli abitanti del blu, numero, grandezza, specie. «Abbiamo chiesto di testare sulle nostre acque il sistema fotografico sperimentale per fare la valutazione dell'ittiofauna – spiega Navone –. Noi lo facciamo in modo tradizionale, con un operatore che fa le riprese. In questo caso viene calata in acqua una fotocamera che riprende a 360 gradi con archi di giro di dieci gradi per volta. Le immagini sono state realizzate nelle stesse zone che monitoriamo da dieci anni. In questo modo avremo dati confrontabili».

Plastica pericolosa. Il catamarano Europa cercherà di capire la percentuale di microplastica presente nella colonna d'acqua e nei sedimenti. «La plastica che finisce in mare – chiarisce Navone –, dopo lunghi tempi di degradazione, si frammenta in microparticelle, che cominciano a fissarsi nella catena alimentare e potrebbero bioaccumularsi negli organismi più avanzati che vengono consumati dall'uomo. Molte plastiche hanno contenuti cancerogeni questa indagine ha una attenzione bioecologica ma è focalizzata anche sulla salute umana».

Ricerca avanzata gratis. «Sono molto soddisfatto per questa iniziativa – conclude Navone –. Entro l'anno avremo tutti i dati. Anche questo è un modo di fare attività di ricerca avanzata senza spendere un euro. E in questo noi siamo diventati molto bravi».

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