La Nuova Sardegna

Olbia

VERSO LE COMUNALI

Nizzi lancia la sfida: «Pronto a tornare a fare il sindaco»

Enrico Gaviano
Settimo Nizzi
Settimo Nizzi

ll deputato di Forza Italia attacca l’attuale amministrazione: «Olbia dimenticata e isolata, deve ritrovare l’orgoglio»

29 settembre 2015
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OLBIA. Settimo Nizzi ritorna in campo. Pronto a rivestire la maglia di sindaco di Olbia. Lo ha detto a chiare lettere in un’intervista in cui ha toccato tanti punti: sanità, consorzio, riforma enti locali, viabilità ma sopratutto Olbia. Per lui la città è stata dimenticata, abbandonata, messa in un cantuccio per colpa dell’amministrazione attuale e del sindaco (Gianni Giovannelli) che, come consuetudine, non nomina mai. Lo dice candidamente Nizzi, che è pronto a una nuova battaglia elettorale. «Il mio nome è in campo – ammette –. Il centrodestra deve ripartire e riprendere in mano la città. L’identikit del candidato lo abbiamo fatto: ci vuole una persona matura, aggregante, che faccia emergere la sua sicurezza e che sia un condottiero. Una persona aperta al dialogo, aggregante e che abbia capacità amministrativa».

Nizzi che ha fatto il sindaco per dieci anni, continua. «Serve sopratutto – sottolinea – dare speranza e orgoglio a una città che sembra averla persa. In particolare, nelle prossime lezioni comunali, bisogna evitare che ad amministrare le città vengano chiamate persone scelte dal voto di protesta. Anche in Sardegna è successo, con risultati disastrosi».

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Olbia isolata, mortificata. Nizzi fa leva su questo quando parla dei consorzi industriali. Lui sulla poltrona del Cipnes si è seduto dal 2008 quasi ininterrottamente. Ora aspetta il pronunciamento del Tar per insediarsi di nuovo, ma non è completamente in disaccordo su una ipotesi di riforma. «Occorre rifare la legge sui consorzi industriali, non pensare a pasticci come sta facendo la Regione. Poi le amministrazioni interessate, in primis Olbia ,devono far valere i loro interessi, far valere la loro forza. Da tempo non sta accadendo».

I rimproveri all’amministrazione comunale non mancano insomma. «Servono risposte concrete alla città, con interventi veri, non presunti – attacca il deputato– . Altrimenti succede che Olbia viene abbandonata al suo destino».

Un tema che Nizzi affronta anche sulla viabilità. «Le amministrazioni sono state silenti, Olbia e anche le altre. Così è sparito il progetto della Olbia-Palau-Santa Teresa, così succede che a due anni dall’alluvione, la Olbia-Tempio è ancora interrotta a Monte Pino, una vergogna per tutti. Davvero insopportabile».

Il deputato di Forza Italia riprende in mano il vessillo della galluresità quando parla del Mater. «Ho visto e letto tante polemiche – dice –, ma non bisogna dimenticare che questo ospedale, pubblico-privato poco importa, servirà a dare una opportunità fondamentale per la salute degli olbiesi, dei galluresi e dei sardi».

Non manca, però, anche la vena polemica. «Beh – confessa –, ho visto che tutte le comunità hanno difeso la sanità nel loro territorio, mentre a Olbia non ho sentito dire in maniera chiara e netta una cosa semplice: noi non siamo interessati a lavorare per ridurre i servizi negli altri territori, ma siamo fortemente stimolati allo sviluppo della sanità olbiese».

I ritardi nella partenza del Mater non lo preoccupano. Dietro l’angolo, per Nizzi, non ci sono sorprese. «I ritardi sono fisiologici – aggiunge – del resto se non si protrae troppo l’attesa possiamo star tranquilli. Pioi dico che, se si sono mossi il premier e il presidente della Regione, forse qualcuno può pure tentare di rallentare, ma nulla sarà bloccato».

Infine il tema della riforma degli enti locali, in primo piano anche oggi con una riunione fra l’assessore agli enti locali Erriu e i sindaci della Sardegna. Nizzi ne ha anche per l’esponente della giunta. «Si sta studiando una riforma inutile – dice –, lasciare tre province in vita è una stortura visto che in primavera decradranno tutte le province in Italia».

Proposte alternative? «Le Unioni dei comuni, con poche competenze, sopratutto senza denari da spendere. Al resto penseranno i comuni stessi e la Regione. La Gallura? Potrebbe essere come il Trentino alto Adige e Trento e Bolzano: due unioni di comuni con capofila Olbia e Tempio che si uniscono per essere più forti sui temi che interessano tutti».

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