La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia: Maria Rocca, quartiere in rivolta: «Ridateci la nostra scuola»

La scuola di Maria Rocca, danneggiata e chiusa dopo l'alluvione del 2013
La scuola di Maria Rocca, danneggiata e chiusa dopo l'alluvione del 2013

Due anni di trasloco forzato dopo l’alluvione del 2013. Dura presa di posizione del comitato di zona Bandinu

23 novembre 2015
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OLBIA. Due alluvioni in due anni e una situazione di rischio permanente, eppure gli abitanti di zona Bandinu rivogliono la loro scuola costruita pericolosamente su un canale d’acqua. È il paradosso tutto olbiese di Maria Rocca, la scuola devastata dal ciclone Cleopatra nel 2013, chiusa e sgomberata con gli scolari trasferiti altrove in attesa della costruzione di un nuovo fabbricato in un luogo più sicuro ma sempre nello stesso quartiere.

Contro il veto categorico del sindaco Gianni Giovannelli («Niente scuola finché ci sarò io») e della giunta comunale si mobilita il comitato di quartiere Bandinu guidato dal presidente Aldo Decortes che nei giorni scorsi ha inviato al sindaco una dura lettera di protesta. Secondo il comitato quello di Giovannelli sarebbe un rifiuto «ostinato e preconcetto».

«Nell’alluvione di due anni fa, come anche in quella del 1° ottobre scorso – scrive il presidente – la scuola non ha subito danni consistenti ed evidenti. In particolare, la struttura in cemento armato da quel che ci risulta non ha riportato danni, si è allagato il cortile davanti all’ingresso, è stata travolta la recinzione delle case confinanti, ma non quella della scuola. Il livello raggiunto dall’acqua all’interno, mediamente 20 centimetri, come si deduce dagli allegati al Piano mancini, è più basso di quello rilevato in altre scuole come Santa Maria, l’asilo di via Lupacciolu oppure l’istituto Ipia. Tutti edifici che, al pari di Maria Rocca, hanno accanto un canale, ma sono stati prontamente sistemati e messi nella condizione di poter nuovamente accogliere gli alunni. Tutti ma non Maria Rocca, perché?».

«Basterebbe – aggiunge Decortes – costruire un collettore e i problemi legati all’urtilizzo dell’edificio scolastico sarebbero risolti. Questo naturalmente non farebbe venir meno il problema della messa in sicurezza dell’intero quartiere dal rischio alluvione di cui con forza sollecitiamo l’urgente soluzione».

La rabbia degli abitanti del quartiere è naturalmente legata al disagio che devono affrontare gli scolari (oltre 300, dai i 3 ai 10 anni) ancora oggi in attesa di una “loro” scuola e costretti a traslocare in altri edifici, spesso lontani dalle loro case e quasi sempre inadeguati all’impiego scolastico, soprattutto per quanto riguarda gli alunni della scuola d’infanzia e primaria a tempo pieno. «Proprio questo modello organizzativo di scuola rende Maria Rocca preziosa – dice il presidente del comitato di quartiere – nel senso che il “tempo pieno”, diventato così raro a Olbia, è sempre stato uno dei motivi che hanno spinto moltissime famiglie a scegliere di vivere in zona Bandinu. Adesso da due anni la scuola non c’è più e non si capisce la ragione».

 

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