La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, vacilla il piano sulla Port Authority unica

di Enrico Gaviano
La sede dell'Autorità portuale di Olbia-Golfo Aranci e Porto Torres
La sede dell'Autorità portuale di Olbia-Golfo Aranci e Porto Torres

La Consulta boccia il progetto strategico nazionale su porti e aeroporti

12 dicembre 2015
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OLBIA. Il decreto del Governo che accorpa le Autorità portuali italiane sembra dover subìre un brusco rallentamento. La Consulta, con una sentenza pubblicata venerdì 11, ha infatti bocciato il decreto convertito in legge lo scorso anno che sorregge l’impalcatura della drastica cura dimagrante delle Port Authority, che fra l’altro stabiliva che in Sardegna doveva esserci una sola Autorità portuale (a Cagliari) cancellando quella del Nord Sardegna, con sede a Olbia.

La notizia è stata diffusa da Settimo Nizzi, deputato di Forza Italia che faceva parte della commissione trasporti alla Camera sino a due settimane fa. Nella sentenza di ieri la Suprema Corte (presidente Alessandro Criscuolo) ha dichiarato la «illegittimità costituzionale dell’art.29 comma 1, del decreto legge 12 settembre 2014, poi convertito dalla 11 novembre 2014, n.164, nella parte in cui non prevede che il piano strategico nazionale della portualità e della logistica sia adottato in sede Conferenza Stato-Regioni». Ricordiamo che la legge prevedeva il passaggio da 24 a 8 autorità portuali. L’intendimento del governo e del ministro dei trasporti era quello di intervenire in questo settore con una robusta spending review. Ma che qualcosa non funzionasse, lo avevano fatto sapere le Regioni stesse.

Nella newsletter del sito istituzionale (www.regioni.it) datata agosto 2015 si leggeva che «attualmente la competenza concorrente di Regioni e Governo ai sensi dell'art. 117 presupporrebbe: 1) il coinvolgimento delle Regioni nella fase di redazione del Piano, precedente all'approvazione dello stesso in sede di Consiglio dei ministri, e, comunque, la previsione almeno di un parere in sede di Conferenza Stato-Regioni; 2) la previsione dell’intesa con la Regione, e non del semplice parere, per la nomina del presidente dell’Autorità, secondo giurisprudenza della Corte Costituzionale». Ma l’intesa evidentemente non c’è mai stata se nel frattempo è andato avanti un ricorso presentato a gennaio dalla Regione Campania che contestava la legge di riforma. Ricorso accolto proprio ieri dalla Consulta.

Nizzi esulta dopo questa sentenza. «Finalmente è stata fatta giustizia – sottolinea il deputato olbiese di Forza Italia –. Il governo Renzi spesso calpesta le leggi e va avanti testardamente. La riforma, per me è sbagliata. E ora, con questo pronunciamento, la Consulta dà modo alla Regione, e al governatore Pigliaru, di riprendere in mano la situazione per conservare le due Autorità portuali ed eleggere al più presto, dopo il lungo commissariamento, i due presidenti. Il taglio, fra l’altro, non creerebbe risparmi, ma solo un accentramento che peggiorerebbe le capacità programmatorie delle due autorità portuali, a discapito dei cittadini».

Tutto il nord Sardegna era insorto contro l’ipotesi della soppressione della Port Authority con sede a Olbia. Sia i politici del Sassarese che quelli galluresi, uniti, hanno chiesto il mantenimento dei due poli sardi. Sino alla provocazione del sindaco di Olbia: «Se proprio deve esserci una sola autorità portuale sarda, allora la sede deve essere Olbia, per i numeri migliori del Nord Sardegna rispetto a Cagliari».

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