La Nuova Sardegna

Olbia

Santa Teresa, all’hotel Porto Pozzo i migranti salgono a 143

Walkiria Baldinelli
Santa Teresa, all’hotel Porto Pozzo i migranti salgono a 143

Tra di loro ci sono 14 minorenni e un bimbo di 3 mesi E su Facebook nascono gruppi di volontari per aiutarli

09 gennaio 2016
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SANTA TERESA. All’hotel Porto Pozzo sono arrivati altri 63 migranti. Nella lussuosa struttura alberghiera, da cinque giorni adibita a centro di accoglienza, ora in tutto si contano 143 cittadini stranieri richiedenti asilo politico. Fra le persone trasferite dalla struttura di Cargeghe ci sono tre famiglie, 14 minori, compreso un bimbo di tre mesi. E due donne incinte. Arrivano dall’Eritrea, dalla Nigeria, dal Senegal e dal Gambia. Il servizio di accoglienza è gestito da una cooperativa di Sassari, l’operazione è frutto dell'accordo preso con la Prefettura dalla CoinSar, la società proprietaria sia della struttura alberghiera nel borgo gallurese sia dell’ex centro-capannone di Cargeghe.

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L’edificio nel piccolo comune in provincia di Sassari aveva chiuso i battenti per questioni di sicurezza, oltre che problemi di tipo logistico. Nel vecchio capannone industriale, sino a qualche giorno fa, in tutto erano ospitati 160 migranti. La presenza di 143 cittadini stranieri richiedenti asilo politico nella piccola frazione di Porto Pozzo, che conta 300 anime, non è una situazione molto facile da gestire. L’integrazione nel tessuto sociale dell'intero paese è un'operazione molto delicata. Anche perché non è stato ancora comunicato per quanto tempo i migranti resteranno nell’hotel. Nel frattempo, su Facebook è nato un comitato spontaneo di solidarietà verso i cittadini stranieri che fuggono dai loro paesi africani di origine. Il gruppo si chiama “Volontari per Porto Pozzo”. L'obiettivo – si legge - è “dare solidarietà e integrazione agli ospiti dell'hotel Porto Pozzo. Proporre soluzioni e idee costruttive”.

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