La Nuova Sardegna

Olbia

C’è anche Berchidda nella “Città dell’olio”

C’è anche Berchidda nella “Città dell’olio”

Il vicesindaco Pierangela Mazza nel direttivo regionale dell’associazione: un prodotto da valorizzare

26 febbraio 2016
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BERCHIDDA. L'associazione nazionale Città dell'olio parte dall'isola per rilanciare un settore strategico dell'economia rurale. Qualche giorno fa, si è tenuta a Cagliari la riunione dei comuni sardi che fanno parte dell'Associazione nazionale Città dell'olio. Alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Elisabetta Falchi e agli Enti Locali Cristiano Erriu, è stato eletto in nuovo direttivo regionale. Coordinatore Elia Sundas, sindaco di Santadi. All'assemblea ha partecipato anche il Comune di Berchidda, unico socio della ex provincia Olbia-Tempio e tra i pochi del nord Sardegna. Sono stati eletti tre vice coordinatori regionali e Berchidda é entrato nella terna con l'elezione del vice sindaco Pierangela Mazza.

«L'associazione é debole nel nord est della Sardegna -, ha dichiarato il vice sindaco -. Da qui partirò per diffondere la cultura dell'olio e la partecipazione degli altri Comuni. Un riconoscimento certamente importante al nostro Comune che sarà capofila di un'azione decisa di valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio sardo». L’assessore dell’Agricoltura, Falchi, ha invece detto: «Abbiamo una qualità di prodotto eccellente ma siamo convinti che il comparto sardo possa crescere ancora. Occorre esaltare le potenzialità del settore sfruttando le opportunità di sviluppo offerte dagli strumenti regionali, partendo dal nuovo Programma di sviluppo rurale». Le parole dell’assessore sono state pronunciate di fronte ai rappresentanti dei 30 comuni che aderiscono all’Associazione nazionale. “L’assessorato - ha aggiunto la Falchi - lavora per spingere i comparti all'integrazione di filiera e in questo senso si apre una grande opportunità per il settore olivico per il quale risulteranno importantissimi i bandi destinati all’ammodernamento delle aziende e dei frantoi, alla certificazione e promozione del prodotto attraverso i progetti di filiera. Punteremo al miglioramento della qualità generale dell’olio per garantire ai consumatori e, nello stesso tempo, lavoreremo a stretto contatto con i territori attraverso Consorzi di Tutela, Associazioni di produttori, Comuni e Gal». «Credo che non esista un prodotto che, più dell’oliva, sia legato ai territori della Sardegna – ha ricordato Erriu –. La quantità del nostro prodotto non può essere pari a quella di altre realtà italiane, ma l’elevata qualità ci consente di guardare al futuro con fiducia». (s.d.)

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