La Nuova Sardegna

Olbia

la sentenza

Il Cipnes condannato a pagare 339mila euro ad Abbanoa

 Il Cipnes condannato a pagare 339mila euro ad Abbanoa

OLBIA. Il Cipnes dovrà pagare 339mila euro ad Abbanoa. È quanto ha stabilito una sentenza del tribunale di Tempio che ha confermato il decreto ingiuntivo scattato nel 2014 che imponeva al Consorzio...

10 aprile 2016
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OLBIA. Il Cipnes dovrà pagare 339mila euro ad Abbanoa. È quanto ha stabilito una sentenza del tribunale di Tempio che ha confermato il decreto ingiuntivo scattato nel 2014 che imponeva al Consorzio industriale il pagamento della somma, provvedimento contro il quale il Cipnes si era opposto contestando la legittimità del contratto di fornitura e della tariffa applicata.

La vicenda si riferisce agli anni che vanno dal 2006 al 2013, periodo in cui Abbanoa aveva garantito al Cipnes la fornitura di acqua potabile per l’utenza della discarica di Spiritu Santu. Il Consorzio però non aveva mai pagato quei consumi, pari, appunto, a oltre 339mila euro. Nel 2014 era scattato il decreto ingiuntivo. Nell’opposizione, il Cipnes contestava la legittimità del contratto di fornitura che risaliva al 2001, quando il gestore era l’Esaf, e la tariffa applicata: quella a uso industriale commerciale, mentre il Cipnes pretendeva quella per pubblica utilità. ll giudice del tribunale di Tempio, Elisabetta Carta, ha rigettato l’opposizione ritenendo infondata la contestazione relativa alla tariffa. Nella sentenza, sottolinea che «la tariffa richiamata dal Cipnes si riferisce esclusivamente alle strutture ospedaliere, istituti religiosi, luoghi di culto e onlus». In merito alla contestazione relativa alla legittimità del contratto di fornitura, la sentenza del tribunale riporta quanto scritto nel regolamento del Servizio idrico integrato: «I contratti d’utenza stipulati con i precedenti gestori si intendono automaticamente rinnovati con il Gestore unico». Il tribunale ha dunque rigettato l’opposizione e confermato la legittimità delle richieste di Abbanoa (difesa dall’avvocato Giuseppe Macciotta), condannando il Cipnes a pagare 339mila euro. Dal Consorzio annunciano l’appello e, comunque, contestano la tariffa applicata: «3 euro invece che 1.30 – rilevano dal Cipnes –. E comunque questo aumento finirà a pesare nella tariffa Tari degli utenti».

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