La Nuova Sardegna

Olbia

Russu: «Dalla sconfitta un Pd più forte»

di Serena Lullia
Russu: «Dalla sconfitta un Pd più forte»

L’ex assessore è certa che il futuro del partito passi dall’innesto dei giovani che hanno lavorato al fianco di Carlo Careddu

22 giugno 2016
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OLBIA. Dai banchi della giunta a quelli dell’opposizione. Ivana Russu, ex assessore alla Sicurezza siederà insieme a Carlo Careddu, Rino Piccinnu e Patrizia Desole in minoranza, per rappresentare il Partito democratico. Un passaggio che non scalfisce il suo temperamento guerriero. «Faremo un’opposizione costruttiva – afferma –. Faccio gli auguri a Settimo Nizzi, spero sia, come ha detto, il sindaco di tutti. Lui ha il mandato di governare di 12698 elettori, noi quello dell’opposizione di 12341. Auguro a Nizzi, che ha 150milioni di euro di progetti in cassa, di sviluppare il percorso di riqualificazione del lungomare e dell’ansa sud fino al teatro Michelucci».

La sconfitta della coalizione di centro sinistra ha fatto scattare una seria analisi del voto all’interno del partito. Inutile negare che sia necessario ricreare il Pd ed evitare la litigiosità che ha caratterizzato gli ultimi anni in casa dem. «Prima di guardare a casa degli altri noi guardiamo a casa nostra – dichiara Russu –. Dobbiamo rifondare e ricreare il partito, anche se il dato delle ultime elezioni è il migliore per il centro sinistra degli ultimi venti anni. È necessario non disperdere il patrimonio di idee ed energie che si è venuto a creare intorno a Carlo Careddu grazie a tanti giovani. Ripartiamo dalla sconfitta in modo propositivo anche grazie a loro, per riprendere la giusta direzione». L’ex assessore riconosce che i continui litigi di partito potrebbero non essere stati perdonati dai cittadini, per i quali spesso le prove muscolari sono di difficile comprensione. «Di sicuro hanno pesato, ma ci sono altre cause di cui non si può non tenere conto – commenta –. Come l’astensionismo che è stato elevatissimo. Significa che entrambi i competitor non hanno convinto la metà della popolazione ad andare a votare e a fare una scelta. Il nostro lavoro da subito sarà quello di riavvicinare i cittadini alla politica, aiutandoli a ritrovare fiducia». Anche Ivana Russu però indica nella discussione sul Piano Mancini il tema che più ha pesato nella campagna elettorale. «Il piano non è stato compreso – aggiunge –. Lo dimostra il caso di Putzolu, in cui la Coalizione civica e democratica ha preso pochissimi voti. Eppure il cosiddetto piano Nizzi, che piano non è ma è solo una osservazione, prevede una grande vasca di laminazione proprio a Putzolu». L'esponente dem aspetta di conoscere la formazione della giunta Nizzi. «In aula ci saranno tanti nuovi consiglieri ma ciò che mi preoccupa davvero è il sistema di spartizione che verrà usato per le poltrone in giunta – conclude Russu –. Vedremo se sarà usato il manuale Cencelli in virtù di pre accordi elettorali o saranno premiati i più votati. C’è l’alto rischio di essere una minoranza molto ristretta. E di restare all’opposizione noi da soli con i 5 stelle. Staremo a vedere». Il riferimento sottinteso della Russu è a Marco Balata, ormai dato come quasi certo assessore anche se eletto nelle file dell'opposizione. Ma anche ai due rappresentanti dell’Alleanza civica di Vanni Sanna.

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