La Nuova Sardegna

Olbia

Rabbia contro Abbanoa utenti fermano lo slaccio

di Dario Budroni
Rabbia contro Abbanoa utenti fermano lo slaccio

Gli abitanti di un condominio di via Lisbona bloccano gli operai del gestore idrico La protesta dopo una maxi-bolletta da 242mila euro: «Noi non siamo morosi»

04 agosto 2016
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OLBIA. Braccia conserte, sguardo deciso, un motorino appoggiato al muro per nascondere il contatore. Gli abitanti di un condominio si sono opposti allo slaccio dell’acqua. Hanno accolto gli operai di Abbanoa e con calma hanno spiegato che non si sarebbero mossi da lì. È successo ieri pomeriggio, subito dopo pranzo, in via Lisbona 33. «Questa è una ingiustizia, non siamo morosi e nessuno può lasciarci senz’acqua» hanno ripetuto in coro gli abitanti della palazzina finita nel mirino di Abbanoa. Dal 2008 hanno consumato 5mila metri cubi di acqua, ma all’ente gestore del servizio idrico ne risultano 75mila non pagati. Una cifra mostruosa che ha generato una bolletta da capogiro: 242mila euro.

Cifra astronomica. Il condominio di via Lisbona, in zona Sa Minda Noa, è stato costruito nel 2007 e dal 2008 hanno cominciato ad abitarci le prime persone. Al momento al civico 33 vivono otto nuclei familiari, perlopiù coppie. «La situazione è davvero incredibile – racconta Rosella Cau –. La somma di tutti i nostri consumi, più o meno dal 2008 a oggi, è di 5mila metri cubi. Invece il contatore generale dice che abbiamo consumato 75mila metri cubi. Quindi Abbanoa ci chiede di pagare 242mila euro. È assurdo, neanche in 20 anni si consuma tanta acqua». Poi Rosella Cau mostra il contatore personale, che si trova all’interno del condominio. «Ecco: io da quando abito qui ho consumato 246 metri cubi – spiega decisa –. Gli altri forse poco di più, ma sicuramente la cifra indicata dal contatore generale è sbagliata. C’è qualcosa che non quadra. Anche perché in questa palazzina siamo soprattutto coppie, più un anziano. I consumi sono sempre molto bassi, non abbiamo neanche il giardino».

Bollette pagate. Per un lungo periodo in via Lisbona le bollette dell’acqua non sono mai arrivate. Quindi i cittadini hanno chiesto informazioni e sono finalmente riusciti a pagare il dovuto, cioè quanto consumato dal 2008 fino a oggi. «Certo, noi abbiamo pagato tutto, basandoci sui reali consumi – continua Rosella Cau –. Insomma, siamo in regola. Però per Abbanoa fa fede il contatore generale».

Azione legale. Gli abitanti del condominio vogliono vederci chiaro. Così hanno contattato un avvocato e deciso di rispondere alla maxi-bolletta con una azione legale. «Non dobbiamo rimetterci noi per un errore di qualcun altro – spiega Rosella Canu –. Vogliamo scoperchiare il pentolone e capire di chi sono le responsabilità». Sicuramente gli operai di Abbanoa torneranno in via Lisbona. «Non possono rimanere senz’acqua, soprattutto in piena estate – conclude –. Altrimenti dovremmo attrezzarci con le autobotti e spendere ingiustamente dei soldi».

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