La Nuova Sardegna

Olbia

Autorità portuale del Nord Sardegna, i morosi in aumento

La sede dell'Autorità portuale del Nord Sardegna a Olbia
La sede dell'Autorità portuale del Nord Sardegna a Olbia

Per recuperare i canoni demaniali in campo c’è Equitalia Grazie alla società è stato riscosso il 79% dei crediti del 2015

05 settembre 2016
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OLBIA. Molte concessioni, pochi incassi. L’Autorità portuale del nord Sardegna ha un problema e lo evidenzia la Sezione di controllo della Corte dei Conti della Sardegna, nella sua relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria per gli anni 2013-2015 e resa pubblica con una determinazione del 16 luglio. La Corte dei Conti, sulla base dei documenti forniti dall’ente, ha evidenziato come «a causa della persistenza della crisi economica che si è registrata negli ultimi anni nei porti della circoscrizione (Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, ndr), si registrano scostamenti significativi tra i canoni richiesti e quelli pagati, soprattutto nei porti di Olbia e Golfo Aranci». L’Autorità portuale segnala anche il sensibile aumento delle richieste di rateizzazione dei canoni, ammesse a seguito della modifica del regolamento di gestione del demanio marittimo del 2012 e il ritardo dei concessionari nei pagamenti.

Arriva Equitalia. Il problema principale resta però il recupero dei crediti. Nel 2014 la riscossione è stata pari al 33 per cento, mentre l’anno scorso è salita fino al 79 per cento. Tutto grazie all’intervento di Equitalia, a cui l’Autorità portuale si è rivolta per la riscossione coattiva dei canoni demaniali. Nel corso del 2015 – come precisa la relazione della Corte dei Conti – si è provveduto al recupero dei canoni pregressi e/o rateizzati per un importo pari a un milione e 687 mila euro. Nel 2014 le entrate accertate per canoni demaniali ammontavano a 5 milioni 783 mila euro, con canoni riscossi per un milione e 900 mila euro. Con l’ingresso di Equitalia nel 2015 si sono accertati canoni per 4 milioni 819 mila euro, con una riscossione del 79% a 3 milioni 814 mila euro.

Residui attivi. Il primo effetto si riverbera sulla consistenza dei residui attivi nel bilancio dell’ente. La Corte dei Conti sottolinea, infatti, come i residui attivi siano una voce importante nel bilancio dell’ente portuale, con un aumento notevole nel 2014 e una diminuzione nel 2015. I residui attivi sono l’espressione di entrate accertate ma non ancora riscosse, nonché di entrate riscosse ma non ancora versate; rappresentano in sostanza crediti dell’ente vantati nei confronti di soggetti terzi. La relazione della magistratura contabile mette in evidenza come nel 2014 il totale complessivo dei residui attivi sia aumentato del 191,8% passando dai 12,557 milioni del 2013 ai 36,636 milioni del 2014, per effetto soprattutto dei residui in conto capitale. Il totale dei residui attivi diminuisce invece del 16% nel 2015 ed ammonta a 30,776 milioni. La riduzione deriva in massima parte dalle nuove riscossioni coattive attraverso Equitalia per 4,598 milioni.

Concessioni. Durante il 2015 l’Autorità portuale ha proceduto a rilasciare e rinnovare numerose concessioni demaniali marittime in tutti e tre gli scali. La Corte dei Conti puntualizza nella sua relazione l’importanza della gestione del demanio, anche perché contribuisce con quota importante alle entrate complessive delle autorità stesse, sottolineando infine l’importanza di procedere attraverso selezione pubblica e gara per l’attribuzione delle aree sulle quali l’autorità portuale stessa esercita la sua competenza. (g.mele)

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