La Nuova Sardegna

Olbia

I giovani e lo sport, la lezione di Columbu

I giovani e lo sport, la lezione di Columbu

Il celebre culturista a Golfo Aranci: «Oggi aiuto i ragazzi, ma in Sardegna ci sono poche opportunità»

11 settembre 2016
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GOLFO ARANCI. Gironzola sul lungomare di Golfo Aranci, si guarda attorno, le palme schierate sul porticciolo hanno un qualcosa di familiare: «Questo posto mi ricorda la California». Franco Columbu ha ancora un fisico bestiale e parla in sardo come se niente fosse. Braccia grosse, animo gentile, occhi lucidi quando pensa al passato, a quella volta che montò su una nave ormeggiata al porto di Olbia per andare a caccia di fortuna in Germania. Franco Columbu, nato a Ollolai nel 1941, uno che scoppiava le borse dell'acqua calda con il fiato, è un pezzo di storia del culturismo internazionale. Il mondo lo ha celebrato tante volte, come quando riuscì a laurearsi Mister Olympia, a colpi di muscoli ed esercizi impossibili, prima nel 1976 e poi nel 1981. Ma nel cuore di Columbu, amico fraterno di Arnold Schwarzenegger, c'è sempre la Sardegna.

Franco Columbu ha passato una giornata a Golfo Aranci, ospite del Festival dello sport, per tenere un seminario. Vive negli Stati Uniti, ma ogni tanto torna nella sua isola. «Anche tre volte all'anno - racconta Columbu, con un italiano condito dall'accento americano -. La Sardegna la giro proprio tutta e spesso torno anche a Ollolai, a casa mia». Aveva 18 anni quando lasciò la Barbagia per la Germania. «Partii dal porto di Olbia con in tasca 7mila lire - racconta -. Non avevo mai visto una nave. Piansi tanto, quella commozione non la dimenticherò mai. Poi riuscii a raggiungere Monaco in treno». Le sue doti fisiche non passarono inosservate. Subito Columbu, nato come pugile, si fece largo tra gli sportivi. «In Germania conobbi Arnold. Lui mi disse di essere austriaco, io gli dissi di essere sardo. Ma non sapeva cosa volesse dire» ride Columbu. Poi arrivò l'America, il successo. «Però devo ringraziare la Sardegna - spiega -. Essere sardo ti dà una forza straordinaria». Il culturista barbaricino ha un progetto, che in realtà è già cominciato. «La mia idea è quella di aiutare i bambini e i ragazzi sardi che hanno l'ambizione di crescere nello sport - spiega Franco Columbu -. Purtroppo in Sardegna non ci sono molte opportunità per i giovani, in alcuni casi scarseggiano anche le strutture. Il calcio va bene, ma il resto è sempre più difficile. Per esempio, sono rimasto colpito, un anno fa, quando al premio Navicella ho incontrato il presidente della Dinamo, una squadra sarda campione d'Italia». Lui, comunque, si concentra soprattutto sugli sport individuali. «La palestra è importante anche per chi pratica altri sport - spiega Columbu -. A Nuoro, da giovane, una volta sollevai un peso e l'istruttore si arrabbiò. Poi più avanti scoprii l'importanza di certi tipi di allenamento». Oggi in Sardegna Columbu tiene seminari e partecipa a eventi sportivi, fornendo dritte e consigli. «Ma voglio anche organizzare un grande evento a Cagliari per giovani atleti, campioni di un domani». (d.b.)

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