La Nuova Sardegna

Olbia

Il Pd porta il Parco in Parlamento

Il Pd porta il Parco in Parlamento

Interrogazione sui tempi lunghi del Gruppo transfrontaliero. Bonanno: insediamento il 30 novembre

27 settembre 2016
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LA MADDALENA. Il Parco di nuovo al centro di una interrogazione parlamentare. Il senatore Pd Silvio Lai con altri 19 firmatari chiede chiarimenti al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’Ambiente. Al centro della bufera il Gect del Parco internazionale delle Bocche, il Gruppo europeo di Cooperazione transfrontaliera. Lai chiede come mai l’importante organismo non si sia ancora insediato e punta il dito contro il presidente. Giuseppe Bonanno replica. «Nella riunione del 12 settembre a cui ha partecipato anche la Regione è stato deciso che il Gect si insedierà il 30 novembre».

Scrive Lai nell’interrogazione: «Sono trascorsi oltre tre anni dalla costituzione del Gect che non si è mai insediato. È l’ennesimo caso di inadeguata gestione da parte del presidente Bonanno che continua a esercitare in totale solitudine il potere esecutivo, non rispettando norme e procedure e tenendo ai margini di ogni decisione il Consiglio direttivo. In questa specifica situazione le carenze e le inadempienze riguardano un organismo transfrontaliero per la cooperazione tra l’Italia e la Francia per la tutela dell’ecosistema tra Sardegna e Corsica». Replica Bonanno. «Io non ce l’ho con il senatore Lai però gli devo consigliare di cambiare informatori – dice –. Ancora una volta è in ritardo. L’insediamento del Gect è stato concordato per il 30 novembre. I tempi sono lunghi perché questo meccanismo coinvolge più istituzioni, italiane e francesi». Il senatore Lai punta anche il dito sulla caserma ex batteria Zavagli, sede del Gect, ristrutturata e mai usata. «Nonostante i diversi e onerosi interventi di riqualificazione la caserma non è utilizzabile perché priva del cambio di destinazione d’uso dei locali, sancito da una sentenza del Tar Sardegna del 2013. A seguito di questa sentenza la Procura ha requisito tutti gli atti relativi agli interventi effettuati nella caserma Zavagli. Durante i lavori, infatti, sarebbe stata utilizzata la sabbia della duna antistante, protetta per la sua particolarità e questo avrebbe creato un grave ed irreparabile danno alla biodiversità dell’area. Crediamo sia necessario e urgente un intervento da parte del governo». Risponde a tono Bonanno. «La gestione solitaria di cui vengo accusato dipende da un Consiglio direttivo nominato dal Pd che ha inanellato una serie di delibere cancellate per illegittimità dal ministero – sottolinea il presidente –. Per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso della caserma Zavagli lo avevamo chiesto al Comune guidato dal sindaco Pd Angelo Comiti, che ce l’ha negato per due volte. Ora rinnoveremo la richiesta all’attuale amministrazione».

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