La Nuova Sardegna

Olbia

Attivista M5S filma il Consiglio: i vigili lo fanno uscire dall’aula

di Serena Lullia
Attivista M5S filma il Consiglio: i vigili lo fanno uscire dall’aula

Il presidente Mura ordina agli agenti di intervenire: «Il pubblico deve mantenere un certo contegno» Il consigliere pentastellato Piccinnu: «Grave episodio di censura. Legittimo fare filmati dei lavori»

01 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Uno smartphone in modalità video puntato sul Consiglio fa arrabbiare la maggioranza, ma anima una seduta da sbadiglioni. Un attivista del Movimento Cinque stelle che filmava i lavori dell’assemblea viene accompagnato fuori dall’aula dagli agenti della polizia locale, su ordine del presidente del Consiglio Giampiero Mura. L’uomo, armato di telefonino, viene trattenuto per una mezzoretta in una stanza vicino a quella del Consiglio in attesa di capire meglio il regolamento dei lavori consiliari. Qualche minuto prima il giovane pentastellato era stato invitato a rimanere negli spazi del pubblico. Poi la temporanea espulsione. «È oggetto di approfondimento da parte della polizia locale», le parole del presidente Mura.

Consiglio-reality. A sollecitare l’allontanamento dell’attivista grillino era stato il consigliere Sebastiano Monni. «Mi sembra di stare in un reality», aveva detto. Per manifestare il suo disappunto verso quel cellulare invadente Monni aveva interrotto il collega Roberto Ferinaio mentre illustrava gli emendamenti al regolamento degli impianti sportivi. Le parole di Monni fanno scattare l’ordine del presidente Mura. Che invita la polizia locale a intervenire e alla struttura comunale di delimitare bene gli spazi destinati al pubblico.

Sedute multimediali. Per Mura è stato il primo confronto con il Consiglio dell’era multimediale. L’ultima volta che occupò una poltrona in aula esisteva ancora il Popolo delle libertà di cui era capogruppo e web, dirette Facebook, streaming e post era roba futuristica. Mura invoca il regolamento. «L’aula è riservata ai consiglieri – spiega –. Il pubblico è ammesso ma non ha accesso all’aula e deve mantenere un comportamento conforme. A malincuore ho dovuto riprendere il cittadino che si ostinava a girare per l’aula disturbando i lavori».

Censura. Ma lo stesso regolamento lo invoca Maria Teresa Piccinnu, consigliere del M5stelle. «Quello che si è verificato oggi è un episodio che non esitiamo a definire gravissimo e privo di qualsiasi giustificazione giuridica – afferma –. Un nostro attivista, seduto nello spazio riservato al pubblico, riprendeva legittimamente i lavori, attività consentita dall’articolo 39 del regolamento. Ritengo che questo sia un altro episodio di censura inaccettabile che fa seguito, confermandolo, a un atteggiamento della maggioranza nei nostri confronti che si è manifestato già in occasione del primo Consiglio, quando mi fu impedito di parlare in stretta applicazione del regolamento. Questa è l’aula dei cittadini. Noi vogliamo portarli all’interno delle istituzioni e le informazioni fuori dal Consiglio». Solidale con i 5 stelle la consigliere del Pd, Ivana Russu. «Quanto è successo è grave. Forse è vero che l’attivista ha sbagliato, ma non era opportuno farlo allontanare dalla polizia locale. Scene di questo tipo non se ne vedevano da anni».

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative