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Olbia

Alluvioni, allarme da Isticadeddu ci sono ancora troppi ponti tappo

Alluvioni, allarme da Isticadeddu ci sono ancora troppi ponti tappo

Alcuni sono stati abbattuti, ma altri sono in piedi. Il più pericoloso: quello ferroviario a Baratta L’ex presidente del comitato di quartiere, Antioco Tilocca: il deflusso dell’acqua è fondamentale

22 novembre 2016
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OLBIA. Tre anni dopo l’alluvione, il dibattito sugli interventi per la messa in sicurezza della città è sempre aperto. Sul tavolo grandi progetti (il piano Mancini), ma anche elementari interventi di buon senso. E rispunta l’incubo dei “ponti tappo” che nel 2013 e nel 2015 hanno provocato l’allagamento di interi quartieri, a cominciare da Isticadeddu.

Di buon senso ed esperienza parla Antioco Tilocca, che a Isticadeddu vive e che è stato anche presidente del comitato di quartiere. Sottufficiale di marina per mestiere ed ex nostromo a bordo dell’Amerigo Vespucci, Tilocca di alluvioni e piene non è proprio a digiuno visto che, come capo team, ha partecipato all’intervento per liberare due arcate di un ponte sul Tevere, ostruite da una imbarcazione, durante la piena del 2008. «Mi sono convinto – dice Tilocca – in base all’esperienza professionale e anche in base agli studi dei tecnici del settore, che l’acqua, per non creare danni, deve semplicemente scorrere ed essere controllata. Come era accaduto per il Tevere nel 2008, durante le alluvioni del 2013 e del 2015, nel ponte sul Seligheddu, in via Vittorio Veneto, si è venuta a creare la stessa situazione. In particolare nell’alluvione del 2013 il ponte, ostruito, ha causato l’esondazione del fiume e l’allagamento dei quartiere. Ma l’acqua si è riversata anche nei rioni Gregorio, Sant’Antonio e Santa Maria e poi anche nel quartiere Baratta. Nell’alluvione del 2015 il ponte sul Seligheddu si è nuovamente ostruito. Così è stato abbattuto per ragioni di sicurezza. Quell’ordinanza di demolizione è stata firmata, situazione di pericolo a parte, anche per le insistenze del comitato di quartiere e per la pressione mediatica». «Dopo diversi interventi del comitato, del quale allora ero presidente, scambi di pareri e accordi con la precedente amministrazione comunale, ora il nuovo ponte sul Seligheddu è in via di ultimazione – aggiunge Antioco Tilocca – ci sono, purtroppo, ancora troppi “ponti tappo” in tutta la città e quello più pericoloso è il ponte ferroviario, sempre sul Seligheddu, nel quartiere Baratta. Tutto questo per evidenziare l’importanza del deflusso dell’acqua e la pericolosità degli ostacoli. «A tal proposito – dice Tilocca – bisogna anche dire che la pulizia dei canali e la pulizia nelle zone a monte aumentano la quantità di acqua in deflusso. Per questo e altri motivi il piano Mancini prevede la realizzazione di un canale aggiuntivo, raddoppiando quello esistente a Isticadeddu. Il nuovo canale confluirà con quello attuale in prossimità di via delle Ginestre e via dei Cardi, in zona Baratta. Dal punto di confluenza il letto del vecchio canale sarà allargato di 35 metri sul lato destro. Poi saranno ricostruiti e allungati i ponti su via Tre Venezie e della ferrovia. Inoltre il canale verrà allargato a 45 metri fino alla foce. Bisogna rimarcare positivamente che nessuna abitazione verrà abbattuta. Dunque, non posso che essere favorevole a questo tipo di soluzione, attuabile e a basso impatto. Questi interventi semplici e funzionali permetteranno un regolare deflusso delle acque, sfruttando le pendenze naturali del terreno per arrivare a valle».(red.ol.)

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