La Nuova Sardegna

Olbia

Dal 2017 si paga la Tasi, esenti le banche

di Serena Lullia
Dal 2017 si paga la Tasi, esenti le banche

Anche hotel e centri commerciali non verseranno il balzello. Pd, 5Stelle e Alleanza civica uniti contro la scelta di Nizzi

27 novembre 2016
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OLBIA. Finisce l’era di Olbia comune Tasi free. Dal primo gennaio 2017 anche gli olbiesi pagheranno il balzello sui servizi indivisibili allo 0,9 per mille. Oltre alle prime case, esenti per legge, la giunta Nizzi propone di salvare dalla Tasi alberghi, teatri, cinema, banche, assicurazioni, palestre e centri commerciali. Contro l’amministrazione Nizzi in versione Robin Hood al contrario, il Pd e i Cinquestelle per la prima volta fanno fronte comune e firmano insieme due emendamenti. Uno sulla Tasi, l’altro sull’Imu. L’imposta sugli immobili resta la stessa del 2016. Ma a beneficiare dell’unica riduzione, saranno ancora una volta banche e centri commerciali.

Promesse tradite. La guerra alle tasse unisce i rivali della campagna elettorale. Coalizione civica, 5Stelle e Alleanza civica. «Nizzi mette le mani nelle tasche dei cittadini dopo aver promesso in campagna elettorale la riduzione della pressione fiscale – afferma Carlo Careddu –. Ma non ci sorprendiamo. Fa il Robin Hood al contrario. Alleggerisce le tasse alle banche e ai centri commerciali e penalizza le famiglie, i negozianti e i piccoli artigiani. Facile fare politica finanziando le opere con i sacrifici dei cittadini». Critica anche Teresa Piccinnu. «Il sindaco si era impegnato a tagliare le tasse per chi avesse trasformato i locali del centro storico da abitazioni in commerciali – attacca –. Non solo non lo ha fatto, ma penalizza i piccoli negozi aggiungendo anche la Tasi. Ed esenta i capannoni industriali, le banche, i centri commerciali. Invitiamo i cittadini a farsi due conti questa domenica su quanto dovranno sborsare in più nel 2017 e domani a unirsi a noi in Consiglio comunale per dire no a questo provvedimento».

Cosa è la Tasi. Per tre anni i cittadini hanno potuto ignorarla, ma da gennaio la Tasi entra nel linguaggio delle imposte olbiesi. Tasi sta per tariffa per i servizi indivisibili èd è stata introdotta nel 2014. Si paga per sostenere le spese per illuminazione e verde pubblico, manutenzione delle strade, polizia locale. L’amministrazione Giovannelli, per scelta politica, non la aveva applicata dal 2014 al 2016.

Chi non paga. Dallo scorso anno la legge stabilisce che la Tasi non si paghi sulle prime case. Se però l’abitazione ha due pertinenze, per esempio un garage e una cantina, è dovuta su una delle due. La maggioranza propone che i fabbricati D non la paghino. Si tratta di opifici, istituti di credito, hotel, pensioni e palestre a scopo di lucro, capannoni industriali, assicurazioni, teatri, cinema, centri commerciali.

Chi la paga. Tutti gli altri proprietari dovranno pagare la Tasi. Seconde case, negozi, bar, ristoranti, uffici, studi privati. Si ipotizza un gettito di 2 milioni di euro.

Come si calcola. L’aliquota viene applicata sulla rendita catastale. Per le minoranze inciderà per oltre il 10% in più rispetto all’Imu. Per esempio se il titolare di un negozio, bar, ristorante paga 2mila euro di Imu, dovrà aggiungere 200 euro di Tasi.

Imu. L’imposta sugli immobili non subirà variazioni rispetto al 2016. Solo banche e capannoni industriali, beneficeranno del taglio dall’8,70 al 7,60. Esenti le prime case per legge; confermato le aliquote per seconde case, piccoli negozi, uffici, laboratori artigiani.

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