La Nuova Sardegna

Olbia

Budoni

Opere d’arte dai materiali riciclati

di Sergio Secci
Opere d’arte dai materiali riciclati

La storia di Sergiusti e Durgarya e le sculture ispirate alla natura

30 novembre 2016
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BUDONI. Un progetto artistico con il fine di sensibilizzare la gente sul problema rifiuti abbandonati dove oggetti destinati alla discarica ma che vengono spesso invece dispersi nell’ambiente si trasformano in pregevoli opere d’arte. Maurizio Sergiusti assieme ad Evelina Durgaryan, è titolare del CoobaFish© un design studio dove si creano sculture a forma di pesci, uccelli e svariati animali. Opere uniche ed originali fatte con materiali di recupero restituiti dal mare sulle spiagge, trovati nei bordi delle strade o oggetti di uso quotidiano non più utilizzabili. Creazioni da appendere, assemblate con vari materiali di recupero dal ferro alla plastica e legno per quelle che possiamo definire le “Creature Marine”. Da tempo i due artisti si sono trasferiti a Berruiles, un piccolo borgo tra Budoni e San Teodoro dove vivono e lavorano. «Ormai mi sento sardo a tutti gli effetti – dice Maurizio – Premetto che sono figlio d'arte, ho lavorato per anni da ragazzo a fianco di mia madre Angela M. Ferè, accademia di Milano 1964/69, è sono nato tra colori, tele e pennelli e questo mi ha dato spunto poi più avanti di muovermi indipendentemente. Una ventina di anni fa, in uno dei miei viaggi all’estero, per la passione del mare mi sono sempre spinto verso lidi tropicali e mi resi conto che la vita marina stava cambiando: i fondali iniziavano a risentire dell’attività umana di superficie e da lì è nata l’idea di trasformare gli oggetti abbandonati in qualcosa che potesse attrarre l’attenzione del pubblico». Dapprima solo un hobby per Maurizio che recentemente ne ha fatto un lavoro. «Purtroppo con poche soddisfazioni economiche – spiega – ma le critiche artistiche mi hanno ampiamente ripagato. Ho ricevuto parecchi premi tra qui quest’anno di Adobe Creative, ma purtroppo solo in questi ultimi 4 anni ho iniziato a registrare, fotografare e “postare” tutto quello che realizzo, quindi molti dei miei lavori e progetti non sono più disponibili». Molte delle sue opere, sono comunque in rete, un progetto di crowdfunding su kickstarter per cercare di sensibilizzare ulteriormente e mostrare ciò che si può fare con oggetti ormai persi e inutili sia abbandonati che rotti fisicamente.

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