La Nuova Sardegna

Olbia

Brutale aggressione al dormitorio

Brutale aggressione al dormitorio

Ubriaco pesta un operatore del centro umanitario che non poteva accoglierlo

20 dicembre 2016
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OLBIA. Voleva un letto. Voleva a tutti i costi l’ospitalità al dormitorio di via Canova, gestito dalla Caritas. Ma era ubriaco e non sarebbe mai potuto entrare. Perché le regole sono chiare: porte chiuse per coloro che bevono o che assumono droghe. E così quel giovane fuori di sé ha picchiato selvaggiamente un operatore del centro umanitario, Michele Secchi, di 40 anni, che stava cercando di spiegargli che in quelle condizioni non si può accogliere nessuno.

Parole che l’aspirante ospite del dormitorio non ha digerito tanto da scattare in modo violento contro l’operatore. E se è stato fermato è grazie all’intervento di altre persone che in quel momento si trovavano al centro umanitario. Il giovane aggressore (ha 26 anni) è stato immediatamente denunciato alle forze dell’ordine, mentre Michele Secchi è stato trasportato all’ospedale per essere medicato. E’ stato ricoverato per un paio di giorni e poi dimesso. Ma, ancora dolorante, ne avrà almeno per due settimane.

L’episodio, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi, ha messo in evidenza ancora una volta il problema della scarsa sicurezza: non c’è un sistema di videosorveglianza e non ci sono controlli costanti.

La notizia dell’aggressione è stata diffusa soltanto ieri ma risale a quattro giorni fa.

Michele Secchi, come fa sempre, si stava occupando dell’accoglienza degli ospiti del dormitorio. I quali, appena arrivano, si mettono in fila e aspettano il loro turno per sistemarsi nelle stanze del dormitorio. Ma per potervi accedere, si deve rispettare un regolamento preciso. Il quale, tra i diversi divieti, stabilisce che nessuno possa essere ammesso sotto l’effetto di alcol e droga. Il giovane che si è presentato ubriaco, quindi, se ne sarebbe dovuto andare.

E, invece, si è scagliato contro l’operatore del dormitorio e lo ha pestato a sangue.

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