La Nuova Sardegna

Olbia

La frazione di Balascia isolata dalla neve

La frazione di Balascia isolata dalla neve

I pochi anziani che abitano nel centro oschirese stanno bene e non intendono lasciare le loro case

19 gennaio 2017
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BALASCIA. Una decina di persone, cinque delle quali in età avanzata, sono rimaste isolate per due giorni a causa della neve che ostruisce l’unica stradina di accesso al minuscolo centro di Balascia, in Alta Gallura. Da martedì mattina gli spazzaneve del corpo forestale e del Comune di Oschiri si alternano nell’impegnativa opera di sgombero di un vero e proprio muro di neve, alto oltre un metro e mezzo, che ricopre la stradina situata a novecento metri di quota, sul versante oschirese del Monte Limbara. Stando alle costanti informazioni che giungono dalla frazione non vi sono particolari emergenze da parte degli abitanti, ma si stanno creando problemi per approvvigionare di mangime il bestiame (in particolare mucche e vitelli) che pascolano nell’altipiano gallurese. Anche ieri le terne del corpo forestale hanno spostato la montagna di neve per raggiungere la frazione, i cui abitanti si tengono in contatto con il Comune e il resto del mondo attraverso i cellulari. Per spostarsi da una casa all’altra vengono utilizzati i trattori, mentre è invece impossibile raggiungere il passo del Limbara, a quota 680 metri, dove ha inizio la stradina sulla statale 392 Oschiri–Tempio, rimasta chiusa dal ponte Coghinas sino al chilometro 32, l’accesso al monte Limbara, sul versante tempiese per impraticabilità causa neve. Nonostante le proibitive condizioni meteo gli anziani abitanti di Balascia non intendono lasciare le loro case e trovare ospitalità da parenti a Tempio o Oschiri. Era accaduto anche la scorsa estate, quanto un terrificante incendio aveva circondato la piccola frazione ed erano dovute intervenire le forze dell’ordine per sgomberare le case che rischiavano di andare a fuoco. Carabinieri e corpo forestale avevano accompagnato la decina di abitanti delle piccola frazione in una zona sicura, alle falde del Limbrara, in attesa che i Canadair e gli uomini dell’antincendio completassero l’opera di spegnimento del rogo che aveva interessato oltre trecento ettari tra pascolo e boscaglia. (re.te.)

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