La Nuova Sardegna

Olbia

Licenziamenti Clea, Fasolino presenta una interrogazione

di Serena Lullia
Licenziamenti Clea, Fasolino presenta una interrogazione

Il consigliere regionale risponde all’appello dei lavoratori «Posti di lavoro preziosi che dobbiamo difendere con forza»

21 gennaio 2017
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OLBIA. La politica non resta sorda all’appello dei dipendenti della Clea. Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha presentato una interrogazione. Sono 139 i lavoratori della lavanderia industriale per i quali l’imprenditore Gianni Iervolino intende avviare la procedura di licenziamento. Una decisione respinta dai sindacati e che ha già spinto i lavoratori a programmare una mobilitazione per fine mese. «Serve un intervento deciso e veloce – dichiara Fasolino –. Non ci possiamo permettere che un’azienda così importante lasci a casa tutte queste persone. La Regione deve fare tutto quanto è nelle sue possibilità per evitare un’altra grave emorragia lavorativa che rischia di trasformare quello che ora rappresenta un problema occupazionale in un grave problema sociale. Tutto questo in una città e in un territorio già provato dalla crisi di importanti aziende che, in questi anni, hanno drasticamente ridotto e rimodulato l'impiego di forza lavoro». Fasolino ricorda il valore che la lavanderia Clea ha per l’economia del territorio da 40 anni. «Un’ importante realtà per Olbia e tutta la Gallura – aggiunge il consigliere –. Nella sua struttura hanno trovato spazio rilevanti quote di forza lavoro, molte delle quali in questi 40 anni sono cresciute con il crescere dell’azienda e che oggi avrebbero non poche difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro. Nel rispetto dei piani aziendali e delle analisi imprenditoriali del gruppo Iervolino serve l'impegno di tutti affinché si possano salvare quante più posizioni lavorative possibili anche mettendo in campo politiche incentivanti in grado di sostenere le aziende che restano/investono in Sardegna e che utilizzano le capacità lavorative locali perfino a fronte di una riduzione della produzione o un calo delle commesse».

Ieri nuovo faccia a faccia tra sindacati, Rsu, Confindustria e consulenti della proprietà. Cgil e Cisl, come concordato con i lavoratori in assemblea, hanno chiesto di ritirare la procedura di licenziamento. Proposta respinta e data dello sciopero confermata. Il gruppo Iervolino potrebbe ridimensionare il numero dei licenziamenti a 70. Ma la Cgil chiede garanzie per chi perderà il posto, come contratti a tempo per almeno 8 mesi.

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