La Nuova Sardegna

Olbia

Classe politica e sindacati uniti per salvare i 139 posti della Clea

di Serena Lullia
Classe politica e sindacati uniti per salvare i 139 posti della Clea

In attesa del tavolo regionale con Iervolino convocato il 7, consiglieri e amministratori si mobilitano Fasolino: «Un problema sociale che riguarda tutti». Meloni: «Spero che l’imprenditore partecipi»

01 febbraio 2017
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OLBIA. I riflettori restano puntati sulla vertenza Clea. Il licenziamento di 139 lavoratori è un tema che preoccupa. «Rischia di diventare un problema sociale – commenta il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino –. Questo territorio non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. Dobbiamo essere al fianco di queste lavoratrici, dobbiamo comportarci come se una di loro fosse nostra madre o nostra sorella». Promette il sostegno al personale Clea anche Giuseppe Meloni, consigliere regionale del Pd. «Da quando sono a Cagliari ho visto molte vertenze che arrivano da zone della Sardegna in crisi. Ma sentire parlare di licenziamenti in un settore legato al turismo, che tra l'altro sta mostrando segnali di ripresa, è una dissonanza, una anomalia che lascia perplessi. Spero che al tavolo regionale del 7 febbraio l’imprenditore Gianni Iervolino partecipi. È preoccupante che il giorno dello sciopero non si sia fatto vedere. Non mi risulta che i suoi rapporti con la politica siano cattivi, mi auguro che siano buoni anche con le sigle sindacali. Il mio augurio è che la Clea non finisca come la televisione 5 stelle». Mirko Idili, segretario provinciale della Cisl, rinnova l’invito alla classe politica affinchè sensibilizzi l’imprenditore. «È necessario che il sindaco e i consiglieri regionali si facciano carico di un ruolo da protagonisti nel tavolo del 7 febbraio per trovare insieme all’imprenditore una soluzione al problema. È necessario fare un richiamo forte alla responsabilità sociale di Iervolino che da questo territorio ha ricevuto tantissimo».

Forte il sostegno ai dipendenti della Clea anche dal Movimento 5stelle. «Nessuno deve rimanere indietro. 139 potenziali disoccupati sono un costo sociale che il nostro territorio non può permettersi – commentano i consiglieri Roberto Ferinaio e Teresa Piccinnu –. Le istituzioni devono fare tutto ciò che è possibile per mediare con la proprietà e salvaguardare i posti di lavoro. L’impegno formale assunto dal primo cittadino e dai consiglieri regionali galluresi deve essere seguito da fatti concreti che evidenzino la loro effettiva volontà di risolvere la questione con ogni mezzo consentito dalla legge. Alle parole seguano atti. La dichiarazione in politichese dell’ assessore Maria Grazia Piras deve trasformarsi in fatti concreti nel tavolo convocato per martedì». La disperazione delle lavoratrici Clea, il 90 per cento dei dipendenti a rischio licenziamento, scuote anche Lidia Fancello, componente della commissione regionale Pari opportunità. «Sappiamo quanto l'affrancamento della condizione femminile passi attraverso il lavoro e queste donne non possono permettersi di perdere il proprio stipendio. Far parte di un consorzio di aziende darebbe alla Clea la possibilità di partecipare a importanti gare d’appalto che garantirebbero la sopravvivenza dell’azienda».

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