La Nuova Sardegna

Olbia

Il Monte Acuto alla Regione: ecco i progetti del nostro futuro

Francesco Morandi
Francesco Morandi

Presentato all’assessore Paci il piano territoriale messo a punto da Comunità montana e imprese Ora parte la negoziazione per valutare e finanziare opere pubbliche e servizi di interesse territoriale

04 febbraio 2017
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PADRU.

Inversione di tendenza a tutto campo quella rivendicata e disegnata dalla Comunità montana del Monte Acuto. Lo strumento che conterrà la strategia di crescita del territorio è il Prs (programma regionale di sviluppo) 2014-2019. Anzi, è qualcosa di più: «Per noi è una svolta, che ci permetterà di impostare un processo di crescita costante con progetti finanziati sino al 2023», dice il presidente della Cm Andrea Neddu. Il giovane docente è anche sindaco di Berchidda, uno dei sei centri (con Buddusò, Alà dei Sardi, Oschiri, Monti e Padru) che formano il mosaico di questa Cm che nel serrato confronto tra il partenariato locale, in circa due anni ha messo a punto un piano dettagliato, proposto ieri alla Regione, a Padru, nel centro culturale, davanti all’assemblea di tutti i protagonisti sociali, politici ed economici del territorio, compreso il vescovo Corrado Melis, capo della diocesi locale che nell’intera Gallura veglia sugli interventi contemplati per la ristrutturazione di dieci chiese.

Obiettivo dichiarato del “tavolo di confronto” (primo passo verso la negoziazione degli interventi), è il miglioramento del sistema delle imprese per affrontare la competitività interna ed esterna e mutuare in meglio la qualità della vita. «Uno scenario possibile, concreto – ha sottolineato l’assessore Raffaele Paci –, che può essere raggiunto perché si può contare su risorse sicure, non per fare piazzette ma dare corpo a opere pubbliche importanti al servizio dell’intero territorio». Rispetto al passato cambia l’impostazione del supporto regionale alle comunità locali: queste diventano protagoniste delle scelte, lo ha sottolineato anche l’assessore regionale del Turismo Francesco Morandi, non più con la competizione ma con la cooperazione. I sindaci, numerosi, con imprenditori (molte le donne giovani), associazioni di categoria, rispondo con favore. Per tutti rilancia il consigliere regionale del Pd Giuseppe Meloni. Riferendosi a Loiri, di cui è sindaco, Budoni e San Teodori, dice: «Siamo pronti a firmare un accordo per un progetto comune». Paci accoglie immediatamente e sollecita: «Bene, se volete unirvi, fatelo subito».

Il Progetto Monte Acuto è un ventaglio ampio di interessi di crescita. Turismo, cultura, ambiente, agropastorale. Quindi valorizzazione delle produzioni agroindustriali (in primo luogo le specificità come il Vermentino di Gallura ma anche formaggi e dolci da forno), allevamento ovino e bovino, valorizzazione degli “attrattori” legati al lago Coghinas e del legame costa-interno, del patrimonio archeologico e religioso, dei borghi con tutto il calendario degli eventi.

Sono necessari investimenti, segnala il programma, in tecnologie e infrastrutture, formazione e aggiornamento degli operatori, reti d'impresa e filiere produttive per migliorare il livello di organizzazione e commercializzazione di prodotti e servizi, abbattimento dei costi energetici e realizzazione di reti di banda larga, investimenti in immobili del centro storico e viabilità secondaria, video sorveglianza e poi strutture sportive e al servizio degli anziani.

Molto da fare, e soprattuttosubito. Con tono ironico ma quantomai serio, il sindaco di Padru Antonio Satta, taglia corto: «Speriamo che la cabina di regia riesca a chiudere tutto entro sei mesi». Anche perché, sottolinea il consigoiere regionale del’Upc Pierfranco Zanchetta, «questo progetto è il giusto riscatto per il torto subito con la sottrazione della ormai ex Provincia». (gpm)

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