La Nuova Sardegna

Olbia

Loiri, il litigio finisce a fucilate arrestato cacciatore 85enne

di Tiziana Simula
Loiri, il litigio finisce a fucilate arrestato cacciatore 85enne

Mario Decandia si trova ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio ai danni di Salvatore Fideli I pallettoni erano stati deviati e solo per caso non avevano colpito la vittima che era seduta a tavola

10 marzo 2017
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Ha puntato il fucile dritto verso il suo bersaglio e ha esploso un colpo. Ma la rosa di pallettoni è stata deviata, andando a conficcarsi nella parete della sala da pranzo, a poca distanza dalla vittima. Con l’accusa di tentato omicidio, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile del reparto territoriale di Olbia hanno arrestato ieri, alle prime luci dell’alba, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale di Tempio, un anziano cacciatore, Mario Decandia, 85 anni, di Loiri Porto San Paolo. L’uomo si trova agli arresti domiciliari. Sarebbe lui, secondo le indagini condotte dai militari e coordinate dal procuratore Domenico Fiordalisi, la persona che la sera del 16 ottobre 2016 avrebbe esploso un colpo di fucile contro Salvatore Fideli, 63 anni, storico fondatore della discoteca Ripping di San Teodoro, mentre era seduto a tavola a cenare. Tra i due, le cui abitazioni distano a una decina di minuti l’una dall’altra, in località “Lu pecorili”, tra Azzanì e Porto San Paolo, ci sarebbe stato un diverbio il giorno prima del tentato omicidio: Fideli non avrebbe consentito all’anziano cacciatore il transito e la caccia nei terreni di sua proprietà.

Così, secondo la ricostruzione dei carabinieri, Decandia, la sera del 16 ottobre avrebbe raggiunto l’abitazione di Fideli per vendicarsi. Da una finestrella di una porta a vetri che sta all’ingresso della casa, avrebbe puntato il fucile contro l’uomo che stava cenando, e avrebbe sparato. Solo per caso, la fucilata non l’ha ucciso: la rosa di pallettoni è stata deviata da una borchia metallica della serratura, all’interno della porta, andando finire contro la parete, a breve distanza dalla vittima.

Una fucilata per uccidere, è quanto emerge dalle indagini dei militari che per mesi hanno condotto una serrata attività investigativa, con intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, appostamenti e sentendo diverse persone informate sui fatti, compreso lo stesso Decandia, il quale aveva cercato di costruirsi un alibi. Ma le indagini hanno accertato l’infondatezza dell’alibi fornito dal sospettato che risultava invece aver avuto un diverbio con la vittima per dissidi legati alla caccia. Ieri, alle prime luci dell’alba, i carabinieri di Olbia hanno bussato alla porta dell’anziano cacciatore con in mano un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Tempio e dopo le operazioni di rito, l’uomo è stato riportato a casa in regime di arresti domiciliari.

«Il mio cliente è fortemente provato da questa misura cautelare, considerata l’età, ma è sereno e pronto a un confronto immediato col giudice su tutti i temi d’accusa», dice l’avvocato Giampaolo Murrighile, che difende il cacciatore.

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