La Nuova Sardegna

Olbia

Un rogo devasta il ristorante Gatto fuori

di Enrico Gaviano
Un rogo devasta il ristorante Gatto fuori

Gravi danni anche al resto della palazzina. Vigili del fuoco e carabinieri escludono il dolo, i gestori del locale sono dubbiosi

10 marzo 2017
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OLBIA. Pochi minuti e le fiamme, nel cuore della notte fra mercoledì e giovedì , hanno ridotto in cenere a Pittulongu gran parte del locale “Il gatto fuori”, un bar gelateria ristorante che si trova sulla strada che da Olbia conduce a Golfo Aranci, poco prima del bivio per la spiaggia di Bados. Le fiamme hanno in parte danneggiato anche il “Mascapotì”, ristorante pizzeria chiuso ormai da quasi due anni, e anche gli appartamenti (vuoti) che stanno sopra i due esercizi commerciali.

I vigili del fuoco di Olbia (sono intervenute dalla Basa le squadre 7A e 7AB) si sono battuti con la solita grande professionalità per spegnere il rogo, ma il fuoco è stato alimentato dai materiali facilmente infiammabili che ha incontrato, legno e plastica in particolare, causando dunque ngentissimi.

Bruciati completamente veranda, pavimento, mobili, la cucina che si trova a fianco alla veranda da cui i clienti potevano vedere in diritta l’operato del cuoco e dei collaboratori. L’opera dei vigili del fuoco è servita a risparmiare danni più ingenti, in particolare agli appartamenti superiori dello stabile che ospita al pianterreno Gatto fuori e Mascapotì . Sull’accaduto indagano le i carabinieri di Olbia che sembrano escludere r l’origine dolosa del rogo.

Il Gatto fuori aveva riaperto pochi giorni fa, dopo una ristrutturazione effettuata dai gestori per preparare il locale alla lunga stagione estiva. E’ gestito dalla famiglia Vacca i cui componenti, ieri sera, insieme ad amici, parenti e ai dipendenti dell’esercizio commerciale, guardavano con gli occhi lucidi e tanta rabbia il terribile spettacolo dei resti del loro locale. Sarà dura riprendere, rialzarsi da un colpo così duro, anche perché il locale non era assicurato contro gli incendi e i danni si possono valutare in almeno 200mila euro.

I titolari del Gatto fuori tendono ad accreditare la pista dell’incendio doloso piuttosto che quella di un incendio provocato da un corto circuito. «L’impianto elettrico è stato controllato interamente – dicono i titolari – e non è stato trovato alcun problema. La bombola che è saltata in aria è stata avvolta dalle fiamme, dunque l’incendio era già partito. L’incendio – continuano – è partito dal locale a fianco e si è propagato da noi. Mandando in fumo i nostri sacrifici».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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