La Nuova Sardegna

Olbia

Piano Mancini, si riaccende la polemica

di Enrico Gaviano
Paolo Maninchedda
Paolo Maninchedda

Pili e Nizzi criticano la vasche di laminazione ma intanto parte l’iter per il carotaggio dei terreni in cui saranno costruite

23 marzo 2017
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OLBIA. Si riaccendono i riflettori e le polemiche sul piano Mancini e sulle famigerate vasche di laminazione. A dar fuoco alle polveri è Mauro Pili e i rappresentanti galluresi di Unidos, che hanno bocciato da subito il progetto studiato dal titolare della cattedra di ingegneria idraulica al Politecnico di Milano, e che ieri hanno protestato contro l’ulteriore passaggio previsto dal piano per costruire le vasche di contenimento dell’acqua in caso di forti piogge. Il no al piano è stato rinforzato anche dal sindaco di Olbia. Settimo Nizzi ha anche fatto sapere che si sta andando avanti celermente sulla demolizione delle opere incongrue, passaggio previsto ugualmente dal paino Mancini.

Pili e le bombe. Il comunicato del deputato di Unidos Mauro Pili, firmato anche dai coordinatori provinciale Tonino Pizzadili, e cittadino Antonio Appeddu è deciso. «La Regione cerca bombe nei terreni dove vorrebbe realizzare le mega dighe di laminazione proprio dentro Olbia. Un piano senza precedenti che ora passa per la verifica degli ordigni bellici, indagini geognostiche e di caratterizzazione e poi passerà alla fase degli espropri».

Il comunicato prosegue parlando di «Vere e proprie dighe dentro la città, di 94,36 ettari. Un piano devastante che anziché allontanare il rischio dalla città – è il parere di Pili, Pizzadili e Appeddu – lo porta direttamente dentro il centro abitato. In queste ore centinaia di comunicazioni stanno arrivando a centinaia, forse migliaia di cittadini vista l'estensione del piano Mancini. La presidenza della Regione ha trasmesso la richiesta di accesso ai terreni in base all'accordo di programma del 4 novembre del 2015 per gli interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico»».

Nizzi e le opere incongrue. Anche a Nizzi ha sempre bocciato il piano Mancini. E si è già scontrato con il commissario per la realizzazione delle opere di mitigazione, l’assessore regionale Paolo Maninchedda. Tanto che quest’ultimo, per accelerare l’iter del primo lotto (che comprende appunto la distruzione delle opere incongrue e la realizzazione delle vasche di laminazione) ha cooptato i dirigenti comunali del settore tecnico per farli lavorare anche per la Regione per accelerare l’iter del piano. Nizzi sta andando avanti sulla eliminazione delle opere incongrue. «Ci manca solo il parere del Genio Civile – ha detto ieri – e poi potremo bandire la gara per abbattere la bretella davanti al Nespoli, prima opera incongrua». E’ l’unico aspetto del primo lotto che trova concorde il sindaco, contrario invece alle vasche. «Ho saputo che è stato comunicato con una lettera ai proprietari dei terreni interessati dalle vasche, che si effettueranno gli interventi di bonifica e altri controlli. Continuo a dire che il piano non va bene e per questo ho scritto sia in Regione che al Governo nazionale per protestare contro il fatto che si vada avanti con il progetto»

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