La Nuova Sardegna

PALAU. Un decreto penale di condanna è stato emesso con i cacciatori che, nel maggio del 2015, abbatterono senza pietà uno dei vitelli selvaggi di Coluccia. I sei cacciatori che avrebbero dovuto eseguire l’ordinanza sindacale del Comune di Palau per «l’abbattimento controllato» delle mandria di vacche, tori e vitelli selvatici discendente dalle bestie di Ziu Agnuleddu Sanna, il possidente che viveva come un eremita nella penisola di Coluccia, dovranno pagare 7500 euro di multa per aver disatteso quell’ordinanza ed aver fatto una mattanza degna dei migliori western all’italiana.

La barbara uccisione di uno dei vitelli, bloccato a fucilate quindi sparato a bruciapelo tra le villette di Porto Pollo suscitò sdegno unanime tra i cittadini, le diverse organizzazioni di protezione animale e la amministrazione comunale, all’epoca guidata da Francesco Pala, il quale firmò la sospensione dell’ordinanza di abbattimento, mentre prendevano il via le indagini da parte delle procura della Repubblica di tempio.

I sei fucilieri – Piero F., Andrea F., Andrea A., Pietro P., Costantino R., PierpaoloM. e Andrea F, tutti residenti tra Palau ed Arzachena, assistiti dagli avvocati Marzio Altana e Daniela Ungaro – sono stati condannati alla pena pecuniaria con un decreto penale disposto, nei giorni scorsi, dal gip Elisabetta Carta. La conclusione del procedimento penale avviato contro i sei ha fatto piena luce sull’operato dei “cacciatori” i quali, una volta ottenuta l’autorizzazione all’abbattimento per ragioni di ordine pubblico – le bestie invadevano le sedi stradali causando incidenti anche mortali, e scorrazzavano alla ricerca di cibo tra le campagne e la costa di Palau, mettendo in pericolo gli abitanti – anzichè predisporre una battuta alla quale avrebbero dovuto partecipare i veterinari della Asl e le forze dell’ordine si improvvisarono “giustizieri” abbattendo un vitello durante la notte, scatenando il putiferio che portò alla indagine penale.