La Nuova Sardegna

Olbia

Le crociere a rischio senza il gas liquido

di Giandomenico Mele
Le crociere a rischio senza il gas liquido

Il risparmio energetico e l’ambiente impongono nuovi depositi nei porti per i rifornimenti, ma la Gallura è in ritardo

16 luglio 2017
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OLBIA. Le navi da crociera più “verdi” possono far restare il porto di Olbia “al verde”. Il futuro delle navi da crociera è, infatti, all’insegna dei nuovi carburanti, soprattutto il gas naturale liquefatto, che ha bassissime percentuali di inquinamento e può garantire eccellenti risultati dal punto di vista economico. Il problema, però, come segnala il quotidiano “La Repubblica”, è quello di creare anche nei porti italiani una serie di depositi di “Lng-Liquefied natural gas” a cui possono accostare le “bettoline” incaricate di portare il carburante per fare rifornimento alle grandi navi in banchina.

Il caso. Da questo punto di vista la Sardegna è arrivata prima degli altri, ma proprio Olbia rischia di rimanere ferma al palo. Il progetto per un deposito di stoccaggio e distribuzione di Lng in fase più avanzata è stato presentato a Oristano, da parte del Consorzio di cui fanno parte la società livornese Higas, dalla Cpl Concordia e dalla compagnia marittima norvegese Stolt-Nielsen. Sempre nell’isola, a Cagliari, l’Autorità portuale sta valutando un progetto simile consegnato dalla società Higas. In queste condizioni proprio Olbia, uno dei più importanti porti commerciali del Mediterraneo, rischia di restare fuori dalle future rotte croceristiche internazionali. Per il momento Olbia non ha un progetto di questo genere, visto che non è previsto nel Piano regolatore del porto.

«L’argomento non può nemmeno essere affrontato finché non si insedierà il nuovo presidente – confermano dagli uffici dell’Isola Bianca –. Questo tipo di attività progettuale, infatti, vista l’importanza e le direttive del ministero dei Trasporti, non può essere svolta in regime commissariale». Dovrà essere dunque il nuovo presidente dell’Autorità portuale unica di sistema della Sardegna, l’ex assessore Massimo Deiana, ad affrontare la questione. Anche se Olbia rischia comunque di partire in grave ritardo infrastrutturale rispetto non solo a Oristano, ma soprattutto a Cagliari, principale rivale interno sul mercato dell’accoglienza delle navi da crociera.

Il futuro verde. Il nuovo corso è stato annunciato dai rappresentanti di due colossi del mercato delle crociere: Carnival, numero uno al mondo nel comparto “cruise” e Msc Crociere. Arnold Donald, Ceo di Carnival, ha spronato l’Italia ad attrezzarsi per tempo in previsione dello sbarco delle nuove navi “green” già ordinate ai cantieri.

Nel 2019 Costa Crociere sarà la prima compagnia ad avere nella propria flotta due nuove navi alimentate anche in mare aperto con Lng. Esigenze ambientali, legate alla riduzione delle emissioni di particolati, ossidi di azoto e carbonio. Le nuove navi ordinate per la flotta di Msc Crociere, per esempio, saranno varate solo nel 2022, ma la compagnia ha la necessità con largo anticipo di presentare sui suoi cataloghi il porto di partenza, con almeno due anni e mezzo di anticipo.

Sfida ambientale. Così la sfida dei mari potrebbe nel prossimo futuro doversi decidere nei rifornimenti a terra. Tra le società più attive per l’utilizzo dell’Lng come combustibile per le navi da crociera c’è il gruppo Snam, con il progetto di raddoppio del rigassificatore di Panigaglia, ex Eni; così come Edison, che punta al bunkeraggio di gas naturale liquido per il trasporto marittimo. Progetti che guardano lontano e che garantiranno il rifornimento della navi da crociera di nuova generazione. Olbia deve aspettare, sperando di non perdere tempo prezioso e di non vedere compromettere parte del ricco mercato croceristico.

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