La Nuova Sardegna

Olbia

Le mamme e il Pd contro il piano di tagli all’ospedale

di Angelo Mavuli
Le mamme e il Pd contro il piano di tagli all’ospedale

Accorata lettera dell’associazione delle donne alla Regione: «Non ci penalizzate» Il partito va contro la sua maggioranza, ma attacca le scelte fatte da Biancareddu

16 luglio 2017
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TEMPIO. «La riforma sanitaria è una scelta sbagliata per il nostro territorio». Ad affermarlo, in una lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, sono le “Mamme di Gallura” - un gruppo recentemente costituitosi fra mamme e future mamme - che «hanno deciso - scrivono - di far sentire la loro voce forte e pacifica, coinvolgendo nella lotta tutta la Gallura e tutti i Comuni sardi» e ottenendo l’appoggio del Pd gallurese e tempiese.

«Pensiamo - scrivono le mamme alla vigilia della grande manifestazione di martedì 18 luglio - che la riforma della rete ospedaliera per la nostra Regione e per il Paolo Dettori sia una scelta sbagliata. Si tratta di una riforma della sanità applicata senza un’attenta conoscenza del territorio e costruita unicamente su standard quantitativi, qualitativi, strutturali e tecnologici, inapplicabili per la Gallura. Nessuna riforma, soprattutto se di carattere sanitario, può essere proiettata sulla collettività senza un’attenta analisi della realtà e senza il coinvolgimento di chi quella riforma sarà costretto a subire. Come “Mamme di Gallura”, chiediamo fermamente che la stessa riforma venga bloccata e che si cerchino, con la collaborazione di ogni singolo territorio, soluzioni assolutamente diverse da quelle che l’assessore Arru sta proponendo».

A sostegno di questa tesi, la lettera prosegue quindi illustrando all’assessore le situazioni obiettive del territorio: dsastrato dal punto di vista viario, dotato di mulattiere più che di strade, e le obiettive difficoltà che ne deriverebbero per tutti i pazienti.

Accanto alle “Mamme di Gallura”, con un comunicato stampa destinato ad aprire nuovi fronti politici, si schiera il Pd. Il comunicato è firmato dal segretario provinciale, Tomaso Visicale, e da quello del circolo di Tempio, Mario Addis. «Il Pd aderisce con convinzione e determinazione - scrivono i due segretari - alla manifestazione di martedì 18 luglio a fianco del neonato gruppo spontaneo “Mamme di Gallura”. Un gruppo di donne coraggiose e tenaci cui bisogna dare il merito di avere ideato e suggerito la manifestazione, scuotendo la politica cittadina da una stato di apatia, vicino alla rassegnazione e svegliando da un torpore lungo oltre due anni l’amministrazione comunale. Sistematicamente assente dai tavoli di confronto regionale - proseguono i due segretari del Pd - negli incontri tra enti locali e assente anche nei momenti di protesta e di rivendicazione sulla riforma sanitaria, come quella indetta a Cagliari pochi giorni fa dai sindacati».

Il comunicato è quindi anche un attacco frontale nei confronti del sindaco Andrea Biancareddu, accusato di essere stato, come consigliere regionale, «complice della decadenza del nostro ospedale già dal 2010. Gestione che, come primo atto di ostilità, scippò il finanziamento per l'acquisto della risonanza magnetica. Lo scippo poi è diventato sistematico con una gestione caratterizzata dalla carenza di personale medico ed infermieristico, dalla mancata sostituzione dei primari e dal diniego a fornire anche le più semplici dotazioni sanitarie. Questo atteggiamento di ostilità - continuano i due segretari - è proseguito con la riforma del 2012 quando la giunta Cappellaci-Biancareddu cancellò la legge Dirindin decretando il continuo decadimento del Paolo Dettori».

Il comunicato del Pd si conclude rigettando l’attuale riforma, chiedendo il ripristino delle legge Dirindin e con ulteriori parole di stima per le “Mamme di Gallura”.

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