La Nuova Sardegna

Olbia

fasolino (fi) 

«Bene il Mater ma salviamo i presìdi sanitari della Gallura»

«Bene il Mater ma salviamo i presìdi sanitari della Gallura»

OLBIA. Bene la joint venture tra Qatar Foundation e Fondazione Gemelli per la gestione del Mater Olbia, ma la Regione non deve dimenticare la salvaguardia del sistema sanitario pubblico. È la...

17 luglio 2017
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OLBIA. Bene la joint venture tra Qatar Foundation e Fondazione Gemelli per la gestione del Mater Olbia, ma la Regione non deve dimenticare la salvaguardia del sistema sanitario pubblico. È la valutazione fatta da Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale, esponente di punta di Forza Italia. «Sono convinto – osserva Fasolino –, che il Mater Olbia sarà un ospedale di alto livello assistenziale per l’intera Sardegna, ancor più dopo l’accordo con il Policlinico romano, ma credo, e per questo sarò al fianco degli altri amministratori locali, che parallelamente è dovere della Regione prendere un impegno serio e reale per salvaguardare i servizi sanitari presenti attualmente in Gallura perché solo facendo sistema si potrà finalmente garantire quella dovuta offerta sanitaria adeguata alla specifica realtà locale e alle criticità di questo territorio».

Sono giorni cruciali per la Gallura, che in vista del piano regionale non lascia passare giorno senza una segnalazione di protesta per l’indebolimento del sistema pubblico di assistenza sanitaria. Tuttavia, dice Fasolino, la prospettiva del Mater è di certo positiva. «Come – dice il consigliere regionale – non esternare soddisfazione per l’accordo siglato nei giorni scorsi, destinato a portare valore aggiunto a un progetto importante per la Sardegna e per il panorama sanitario nazionale ed internazionale. Un risultato che se pure a piccoli passi ci avvicina sempre più al traguardo di poter finalmente beneficiare in primis in Sardegna di una struttura ospedaliera in grado di offrire più elevati e specialistici livelli assistenziali». Tuttavia non cala la preoccupazione. «C’è un territorio – aggiunge il consigliere regionale – quello gallurese per anni cenerentola della sanità in Sardegna e che oggi da un lato può brindare per lo storico accordo e per l’apertura sempre più vicina di un ospedale di altissimo livello dove secondo i progetti saranno a disposizione dei pazienti una vasta gamma di servizi e specialità e dall’altro però è costretto a subire le angherie di una riforma sanitaria regionale che non tiene in nessuna considerazione le necessità dei centri minori e di presidi ospedalieri come il Paolo Dettori di Tempio ed il Paolo Merlo di La Maddalena».

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