La Nuova Sardegna

Olbia

Finte vendite di ville: truffa da 11 milioni

di Tiziana Simula
Finte vendite di ville: truffa da 11 milioni

La guardia di finanza ha scoperto un sistema di evasione attraverso fatture false. Denunciata una società ad Arzachena

22 luglio 2017
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ARZACHENA. Il sistema di evasione ingegnato consentiva di frodare il fisco attraverso l’emissione di fatture false e crediti Iva inesistenti simulando la vendita di ville in Costa Smeralda. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Sassari, guidati dal tenente colonnello Marco Sebastiani, hanno stroncato l’attività della società Strike di Arzachena, che si occupa di intermediazioni immobiliari: secondo le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi, l’azienda, una srl con sede in via Aldo Moro, avrebbe frodato il fisco per 11 milioni di euro emettendo fatture false per vendite di immobili di lusso altrettanto false, nel senso che non erano nella disponibilità della società immobiliare. Le fiamme gialle di Sassari hanno denunciato l’amministratore della Strike , M. M. originario di Rovato (Brescia) ritenuto a capo della maxi frode: l’accusa è di emissione di fatture per operazioni inesistenti, reato che prevede una condanna penale da un minimo di un anno e mezzo a un massimo di sei anni.

Quella scoperta, viene definita dalla guardia di finanza di Sassari, una delle più grosse frodi fiscali finite nella rete dei controlli. Tre le società coinvolte: quella di Arzachena e due società con sede in Lombardia, fittiziamente acquirenti, sulle quali sono ancora in corso accertamenti.

Dalle indagini della polizia tributaria è emerso che la società di Arzachena avrebbe stipulato dei preliminari di compravendita di ville con le due società, su immobili di cui non aveva la disponibilità giuridica A fronte dei preliminari di compravendita, risultati regolarmente registrati all’Agenzia delle entrate di Bergamo e Brescia, la Strike emetteva fatture per operazioni inesistenti che permettevano alle due società lombarde di scaricare ingenti somme di Iva anche sotto forma di compensazione e a richiedere rimborsi non spettanti. In particolare la guardia di finanza ha scoperto la vendita fittizia di una villa a Porto Cervo per un valore di circa 11 milioni di euro. L’immobile in realtà non era in vendita e apparteneva ad un proprietario ignaro di tutta la vicenda. «Se i finanzieri non si fossero accorti di quanto stava accadendo – sostengono le fiamme gialle – i soggetti coinvolti si sarebbero intascati all’incirca 2 milioni di euro su un’evasione di 11 milioni di euro».

Su disposizione della procura di Tempio, i finanzieri hanno perquisito e acquisito documentazione nelle sedi delle tre società e nello studio tecnico commerciale sede della società che ha emesso le fatture.

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