La Nuova Sardegna

Olbia

I reflui salveranno le campagne assetate

I Consorzi di Bonifica riuniti in città: al vaglio criticità e progetti. Per la Gallura in arrivo 5 milioni di euro 

22 luglio 2017
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OLBIA. La guerra alla siccità che da tempo, e quest’anno in maniera ancora più drammatica, sta mettendo in ginocchio le campagne, si può e si deve combattere attraverso il recupero e il riutilizzo delle acque reflue. Ne sono convinti i Consorzi di Bonifica (e non solo), che ieri, su iniziativa del Consorzio di Bonifica della Gallura si sono riuniti all’hotel Luna Lughente per fare il punto della situazione. Un incontro dove si è prospettato il rilancio dell’agricoltura “salvata” dai reflui, in un momento in cui le aziende agricole della Gallura e di tutta l’isola sono ormai all’esasperazione per i danni provocati alle campagne dalla siccità. La Gallura da circa un anno tratta i reflui del depuratore di Sa Corroncedda miscelandoli con l’acqua del Liscia in un rapporto di 1 ad 1. Ciò compatibilmente con i parametri a norma. Quell’acqua miscelata serve per irrigare la piana di Olbia sud. Ma per la Gallura c’è una bella notizia. L’assessorato all’Agricoltura – ieri era presente l’assessore Pierluigi Caria – ha assegnato alla Gallura 5milioni 350mila (dei 30 milioni di euro del Patto per la Sardegna) per un intervento che consentirà di captare l’acqua dal rio Padrongianus e di miscelarla con i reflui trattati provenienti dal depuratore, «risparmiando la risorsa idrica presente nelle dighe per destinarla all’uso civile o ancora agricolo», ha spiegato Caria. «Grazie al finanziamento stanziato a favore del nostro Consorzio potremo realizzare il progetto di distribuzione dei reflui anche verso il distretto irriguo di Olbia nord, dando nuovo slancio alla produzione agricola territoriale», ha rimarcato il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura, Marco Marrone. Ma questo non è l’unico obiettivo del Consorzio per combattere la siccità. «La nostra volontà è quella di sfruttare per la prima volta le acque reflue nei comuni di Arzachena, Santa Teresa, Palau e Golfo Aranci, quattro comuni che vantano un impianto di depurazione idoneo al trattamento delle acque reflue e che, in sintonia con il Consorzio, vogliono portare l’acqua verso i comprensori che ne sono ancora privi».

«In Italia si moltiplicano le richieste di aiuto degli imprenditori agricoli schiacciati nella morsa della siccità. Non ci possiamo più permettere di sprecare neanche una goccia di acqua e in questo quadro il recupero dei reflui rappresenta per i consorzi di bonifica una sfida primaria», ha detto Massimo Gargano direttore generale dell’Anbi, associazione nazionale di Consorzi di Bonifica. Abbanoa, attraverso l’intervento del direttore generale Sandro Murtas, ha fatto il punto sullo stato dei depuratori e sul sistema idrico fognario. «Il 50 per cento dell’acqua – ha fatto sapere – viene sprecata nelle condotte colabrodo».Ai lavori erano presenti i rappresentanti dei Consorzi di Bonifuca e le associaizoni di categoria. (t.s.)

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