La Nuova Sardegna

Olbia

Emergenza siccità finanziati i lavori sul Padrongianus

Emergenza siccità finanziati i lavori sul Padrongianus

La Regione assegna 5 milioni al Consorzio di bonifica  Saranno recuperati 6 milioni di metri cubi d’acqua

24 luglio 2017
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OLBIA. Da una parte il recupero e il riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione, dall’altra la realizzazione di un intervento che consentirà di captare l’acqua dal Padronginus e immetterla in rete miscelata con i reflui trattati, progetto ora non più solo sulla carta ma dotato di due finanziamenti regionali. Così il Consorzio di Bonifica della Gallura intende fronteggiare l’emergenza siccità che ha colpito le campagne galluresi. L’intervento di captazione delle acque dal rio Padrongianus-Loddone consentirà di recuperare 6 milioni di metri cubi a scopo irriguo, risparmiandoli dal Liscia, e di ampliare la distribuzione di acqua e reflui estendendola anche verso il distretto irriguo di Olbia nord, e non solo Olbia sud. Un’opera che fa parte di un piano complessivo da 20 milioni di euro progettato dal Consorzio di Bonifica, diviso in tre lotti. Due sono stati finanziati dalla Regione: il primo, mesi fa, dall’assessorato ai lavori pubblici, pari a 2 milioni e 300 mila euro, l’altro, recentissimo, di 5 milioni 350mila euro, assegnato dall’assessorato all’agricoltura guidato da Pierluigi Caria, attraverso il Patto per la Sardegna.

Per le campagne aride della Gallura una buona notizia, visto che consentirà al Consorzio di Bonifica di realizzare i primi due lotti del progetto. I lavori di captazione dell’acqua dal fiume Padrongianus, all’altezza del Loddone, costituiscono una sorta di pronto intervento per attenuare l’emergenza idrica nelle campagne, le più sofferenti. Un primo importante passo in attesa che l’intero piano si possa realizzare: in quel caso, si recupererebbero 20 milioni di metri cubi d’acqua e la Gallura si doterebbe di un’infrastruttura idrica funzionale. E ciò a beneficio non solo irriguo ma anche civile, turistico e industriale, così come spesso rimarcato dal presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura Marco Marrone.

Della necessità di recuperare e riutilizzare i reflui in agricoltura si è parlato qualche giorno fa in un convegno che ha riunito in città i Consorzi di Bonifica dell’isola e i vari soggetti ed enti coinvolti nel processo. Un vertice del mondo delle campagne per affrontare il problema della siccità e della gestione delle acque e per trovare delle soluzioni di immediata applicazione. Dalla tavola rotonda è emersa forte una necessità: ridare centralità ai Consorzi di Bonifica. «La riforma regionale sulla gestione delle acque in Sardegna e sulla disciplina dei Consorzi di Bonifica del 2006 si è rivelata un fallimento. È importante che la Regione riveda la normativa e ridia centralità ai Consorzi di Bonifica mettendoli nelle condizioni di gestire al meglio la risorsa idrica», ha detto Gavino Zirattu, presidente dell’Anbi Sardegna (associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica). «La Sardegna è una delle poche regioni dove la gestione dell’acqua non è affidata ai Consorzi e i costi della risorsa, non più competitivi, dimostrano l’inadeguatezza della normativa vigente», ha confermato il direttore generale dell’Abi, Massimo Gargano. (t.s.)

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