La Nuova Sardegna

Olbia

L’isola ecologica della discordia

L’isola ecologica della discordia

Aglientu, i proprietari di Rena Majore chiedono al sindaco di riaprire l’impianto

27 luglio 2017
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AGLIENTU. L'Associazione proprietari Rena Majore risponde al Comune sull'isola ecologica chiusa quest'estate: «Va riaperta, ma in un luogo più idoneo dal punto di vista igienico e ambientale». Così la presidente Wilma Viscardini esordisce in una lettera.

«Abbiamo appreso dalla stampa – precisa la presidente – che il Comune, quest’anno, non aprirà il centro raccolta rifiuti che serviva da supporto al porta a porta. Sostiene il Comune che ciò è dovuto all’ennesimo esposto presentato dall’Associazione (di cui sono presidente pro tempore). È vero che ne lamentiamo, fin da quando è stato aperto, le condizioni igieniche e ambientali ma solo perché è mal situato (sulla via principale, accanto all’ambulatorio medico e a un ristorante)». Per questo, l’associazione non ha chiesto di sopprimere il servizio, ma di spostarlo in un luogo più idoneo e di gestirlo a norma di legge.

«Il Comune tende ad addebitare le pessime condizioni ambientali alla maleducazione degli utenti – continua la presidente –. Che ci siano utenti sconsiderati (come li chiama il Comune) non c’è dubbio, ma il loro comportamento ha solo aggravato la situazione, già di per sé indecorosa. Va comunque tenuto presente che non c’è in tutta Rena Majore (salvo parco-giochi e piazzetta) un cestino o contenitore di rifiuti e gli utenti non sempre sono in grado di rispettare il porta a porta: plastica, vetro, secco e carta vengono raccolti una sola volta alla settimana; il barattolame ogni due. Rena Majore è una località turistica e centinaia di persone si fermano una sola settimana: ci spiega il Comune cosa dovrebbe fare chi deve partire e si trova con mucchi di bottiglie di plastica, vetro o lattine che non può conferire al porta a porta perché quel giorno non viene fatta la raccolta di quei rifiuti?»

Per questo, l’associazione ha chiesto che venga mantenuto il centro raccolta ma in un luogo più adatto e potenziato il porta a porta: basterebbe modificare il calendario nei mesi di maggior affluenza (luglio e agosto) e parzialmente a giugno e settembre, suggerisce l’associazione. Ancora: "Il Comune sembra affermare che i servizi resi a Rena Majore gravino sui cittadini di Aglientu: non è così. Tutti i proprietari pagano la Tari pur utilizzando il servizio pochissimi mesi all’anno e la maggior parte paga anche l’Imu». L’associazione è «stata costretta a ricorrere agli esposti e alle azioni giudiziarie solo perché i numerosi tentativi di dialogo e di cooperazione con il Comune non hanno avuto alcun seguito». (s.d.)

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