La Nuova Sardegna

Olbia

Aggius, scopre dopo 30 anni di essere padre e nonno

Tonio Biosa
Domenico Carboni e la figlia ritrovata Muriel
Domenico Carboni e la figlia ritrovata Muriel

Un emigrato in Belgio rientrato in paese da pensionato ha saputo ricevendo una lettera di avere una figlia

05 agosto 2017
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AGGIUS. Come ogni mattina Domenico Carboni si prepara alla passeggiata. Una tappa al bar, un bicchiere con gli amici, due chiacchere. È diventato il suo ritmo di vita da quando è rientrato dal Belgio. Una vita da emigrato a Bruxelles tradotta ora nella dimensione del pensionato. Ma i preparativi di quella giornata, alcuni mesi fa, escono dalla routine. Domenico riceve una lettera. La apre. La legge. Dapprima la sorpresa con un approccio in francese: “cher Dominic”. Riga dopo riga il cuore si apre. In chiusura, l’emozione che non aveva mai provato nella vita: “Cher papà”. La sua esistenza da vecchio scapolo esplode nella gioia. È padre. Ma anche nonno.

Così gli racconta Muriel, la giovane che gli ha scritto da Bruxelles. Con la lettera, una foto. E una proposta: «Incontriamoci». In un istante la mente di Domenico sia apre come un libro sfogliato dal vento. Rapidamente pagina dopo pagina scorrono i ricordi di una vita. Il suo mondo ormai scandito da consuetudini di riempie di gioa. Rivive la sua esistenza belga. Cameriere nei bar e nei ristoranti. Le fatiche del lavoro. La casa. E qualche slancio sentimentale. Ecco le immagini di qualche fugace avventura amorosa, repentinamente chiusa, all’epoca.

Ma tra quegli amori non tutti erano finiti nella cassapanca del cuore. Domenico non ci deve pensare. All’invito risponde subito prenotando un volo per Bruxelles. Incontra Muriel, che gli racconta tutto. Da una di quelle avventure amorose era nata lei, quella ragazza che ora dice di essere sua figlia. La madre aveva tenuta nascosta la sua nascita al padre. Poi incontrò un altro amore. Muriel sentiva che non era il suo papà. Cresce, ha un legame coniugale e due figli. Muriel insiste con la madre, vuole conoscere il padre vero. Quel vuoto per lei è ormai un tormento. Finalmente la madre le rivela la storia e il nome: Domenico Carboni, immigrato italiano, della Sardegna.

Muriel avvia la sua ricerca. Va al Consolato italiano di Bruxelles, dove immergendosi tra i documenti con l’aiuto di un impiegato paziente riesce a trovare un documento con una foto: è l’immagine di Domenico. Ecco il padre. Ecco l'indirizzo nella sua Sardegna, ad Aggius. Ma non basta. Cerca e trova la conferma anche nel Dna. Ed ecco ora Muriel, con marito e due bimbi, in questi giorni ad Aggius per un brevissimo periodo di vacanze: «Heureuse d’etre ici e d’avoir retrouvé mon Pére» (felice di essere qui e di avere ritrovato mio padre). «Sono troppo contento», conferma Domenico.

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