La Nuova Sardegna

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La festa di San Paolo unisce la comunità

di Giuseppe Mattioli
La festa di San Paolo unisce la comunità

MONTI. Tanti sindaci con i gonfaloni dei rispettivi Comuni e tante bandiere votive dei devoti di “Santu Paulu ‘e Monte” come non si erano mai viste, in questi ultimi anni. Sciolto, nei migliore dei...

18 agosto 2017
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MONTI. Tanti sindaci con i gonfaloni dei rispettivi Comuni e tante bandiere votive dei devoti di “Santu Paulu ‘e Monte” come non si erano mai viste, in questi ultimi anni. Sciolto, nei migliore dei modi, il tradizionale voto della festa de “Le bandiere di San Paolo”, promossa dal Comune e Pro loco di Monti. In ricordo della storia del bandito di Florinas Giovanni Tolu che nel 1860 nel santuario ne aveva contate 72. Una festa religiosa alla presenza di migliaia pellegrini giunti da diverse località del nord Sardegna: un incontro di culture, tradizioni, dialetti diversi accumunate dalla devozione del santo che affonda le radici in oltre sette secoli di storia.

Il santuario, è in una aspra vallata, incastonato su uno spuntone roccioso, circondato da una folta vegetazione, semplice nella sua struttura architettonica di granito, austero e allo stesso tempo accogliente, dove ai piedi del simulacro dell’Eremita, i devoti chiedono una grazia o ringraziano per averla ottenuta. Nella lunga processione, un insieme di misticismo e tradizione popolare, centinaia di fedeli e sindaci con i rispettivi gonfaloni di Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Budoni, Calangianus, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Lodè, Luogosanto, Monti, Olbia, Oschiri, Ozieri, Padru, Sant’Antonio di Gallura e Telti, assieme alle bandiere votive dei pellegrini di Arzachena (1), Berchiddeddu (1), La Caletta (1), Lodè (8), Luogosanto (1), Luras (3), Nuchis (1), Olbia (2), Sant’Antonio di Gallura (1), Sennori (2), Siniscola (4), Tempio (1), Torpè (Su Fossu) (1). A significare la solennità della festa la presenza del vescovo della diocesi di Ozieri Corrado Melis, che ha presieduto la messa concelebrata dal parroco di Monti don Pierluigi Sini, che ha coordinato la funzione e diversi sacerdoti non solo della diocesi di Ozieri. Presenti anche i consiglieri regionali Pittalis e Fasolino. Assenti per sopraggiunti impegni liturgici il vescovo di Tempio mons Sebastiano Sanguinetti e l’arcivescovo di Sassari Saba. Nell’ omelia monsignor Melis ha ricordato la vita di san Paolo che visse nel deserto e morì a 113 anni, esortando i fedeli a trarre esempio dalla condotta dell’Eremita che rifiutò i beni mondani per dedicarsi a quelli spirituali (contemplazione, preghiera e solitudine).

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