La Nuova Sardegna

Olbia

Telti, scontro sull’impianto di sollevamento

Le pesanti accuse delle minoranze alla giunta: «Sfornate delibere con non poche incongruenze»

18 agosto 2017
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TELTI. Le opposizioni continuano la battaglia contro l’amministrazione Pinducciu. Stavolta nel mirino ci finisce tutto ciò che ruota attorno all’impianto di sollevamento della rete idrica e fognaria che si trova alle porte del paese. Secondo i gruppi consiliari di minoranza, «Telti si rinnova» e «Telti futur@», la giunta avrebbe sfornato alcune delibere con non poche «incongruenze». La polemica è emersa durante l’ultima seduta del consiglio comunale. «Il progetto esecutivo fu approvato nel 2014, per un importo di 400mila euro. I lavori sarebbero dovuti terminare un anno fa, ma la stazione di sollevamento ancora non è in funzione – spiegano dalle opposizioni -. Nell’ultimo consiglio ci è stato riferito che la responsabilità è dovuta alle lungaggini di Abbanoa. La volta precedente, invece, noi avevamo sollevato il problema della recinzione della stazione che interrompe un tratto di marciapiede. Avevamo quindi chiesto un intervento risolutivo che non c’è stato». I consiglieri Gesuino Todde, di «Telti si rinnova», e Matteo Sanna, Giuseppe Pinna e Michele Mariano, di «Telti futur@», hanno poi fatto le pulci alle delibere della giunta guidata da Gianfranco Pinducciu. «In seguito alla pubblicazione delle delibere 60 e 61 dell’8 giugno, revocate in “autotutela” con le delibere 66 e 67 del 23 giugno successivamente alle nostre segnalazioni, la maggioranza ha portatoe all’ordine del giorno del Consiglio del 31 luglio il riconoscimento del debito fuori bilancio per nuovi lavori, per un importo di 43.952 euro – continuano i consiglieri di opposizione -. Abbiamo riscontrato diverse incongruenze. Come per esempio il fatto che nella certificazione di ultimazione dei lavori non è presente alcun riferimento sull’esecuzione di nuovi lavori. E anche che nel verbale di consistenza delle opere idriche il Rup dichiara che le opere sono state realizzate in assenza dell’atto di affidamento da parte dell’ente, senza la preventiva comunicazione del Responsabile del procedimento e senza l’assenso della stazione appaltante. Entrambi i documenti sono privi del protocollo in entrata e non si sa come siano stati acquisiti dagli uffici». Secondo le opposizioni, inoltre, non ci sarebbero neanche i presupposti per il riconoscimento del debito fuori bilancio. «Siamo disgustati dal modo di agire dell’amministrazione e del sindaco in particolare, sempre più sprezzante al rispetto delle leggi» dicono i consiglieri. Le opposizioni hanno presentato una relazione al segretario comunale, durante l’ultimo consiglio. E hanno anche chiesto di trasmettere tutti gli atti alla Procura. (d.b.)

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