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La musica è troppo alta multati tre locali notturni

La musica è troppo alta multati tre locali notturni

ARZACHENA. Un parrucchiere abusivo sorpreso in Costa Smeralda dagli agenti della polizia locale dovrà pagare 5mila euro di multa. Dovrà versare invece 338 euro il titolare di un locale per...

20 agosto 2017
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ARZACHENA. Un parrucchiere abusivo sorpreso in Costa Smeralda dagli agenti della polizia locale dovrà pagare 5mila euro di multa. Dovrà versare invece 338 euro il titolare di un locale per occupazione non autorizzata di suolo pubblico. Aveva posizionato sedie e tavolini oltre gli spazi concessi sulla strada, impedendo il transito regolare delle auto. Nell’ambito dei controlli sulla regolarità di posizioni lavorative, autorizzazioni commerciali, occupazione di suolo pubblico e inquinamento acustico a Baja Sardinia, Poltu Quatu e Porto Cervo, sono stati redatti altri tre verbali ed elevate sanzioni di mille euro ciascuna ad altrettanti esercizi commerciali. I controlli degli agenti della polizia locale, coordinati dal comandante Andrea Becciu, sono scattati dopo una serie di segnalazioni dei cittadini esasperati per il volume troppo alto della musica in alcuni locali. «I livelli prodotti dagli apparecchi acustici all’interno degli esercizi commerciali a Baja Sardinia, Poltu Quatu e Porto Cervo sono risultati superiori ai limiti consentiti», spiega Becciu. La recente ordinanza del sindaco che proroga l’orario per la diffusione della musica, specificato i decibel consentiti nelle diverse fasce notturne. Dagli accertamenti sono emerse diverse irregolarità. «A fronte di un generale rispetto del limite massimo dell’orario, le 2 del mattino, abbiamo appurato che due locali erano privi del documento obbligatorio previsionale di impatto acustico e che un ristorante a Liscia di Vacca sforava i limite di emissione di circa 10 decibel. Il rilevamento è stato fatto alla presenza di un tecnico competente in acustica ambientale. Attraverso un fonometro professionale ha potuto certificare che i livelli andavano ben oltre a quelli consentiti». Come prescrive l'ordinanza sindacale e in base alla legge nazionale che prevede il pagamento in misura ridotta, gli esercenti dovranno sborsare 1000 euro ciascuno. Dalla seconda violazione riscontrata nell'anno solare è prevista la sospensione dell'attività per 3-5 giorni. (w.b.)

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