La Nuova Sardegna

Olbia

Golfo Aranci, le ruspe in riva al mare per la festa a Cala Sassari

di Dario Budroni
Golfo Aranci, le ruspe in riva al mare per la festa a Cala Sassari

Un’azienda organizza una serata a pagamento sul prezioso litorale. Per montare palco e impianti utilizzati mezzi pesanti e suv, rivolta su Facebook

27 agosto 2017
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OLBIA. La festa era davvero in grande stile. Il palco era formato da colorate ed efficaci scenografie, mentre potenti luci laser tagliavano il buio pesto della notte. Il problema, però, è che per organizzare un party di questo genere è stato necessario un massiccio impiego di mezzi pesanti. E cioè camion e muletto-trattori per montare e smontare le strutture. Un viavai che ha fatto drizzare le antenne. Il motivo è questo: la festa non è andata in scena in piazza o allo stadio, ma sulla sabbia di Cala Sassari, nel comune di Golfo Aranci, una delle spiagge più belle della zona. La rivolta è scattata su Facebook, con fotografie, video e commenti indignati. In tanti hanno gridato allo scandalo e si sono domandati se davvero fosse necessario organizzare un evento di simili dimensioni in un luogo delicato come la spiaggia. La polemica era partita durante le operazioni di allestimento ed è proseguita ieri mattina, durante la fase di smobilitazione, mentre diversi mezzi passeggiavano sullo stagno-parcheggio, sulle dune e sulla sabbia. Una mail corredata di fotografie è stata inviata all’Ispettorato forestale.

La grande festa. Cala Sassari, per una decina di giorni, ha ospitato il «Corona sunsets», il festival della birra messicana che solo nel 2017, oltre a Golfo Aranci, ha fatto tappa anche in altre spiagge del mondo, dal Messico alla Colombia, dal Regno Unito all'Australia. Dopo giorni di musica, aperitivi e altre attività, giovedì si è svolta la festa finale con dj e musicisti, col patrocinio del Comune. Così è stato montato un grande palco, è stata transennata l’area attorno al locale Fino beach ed è stato allestito una sorta di villaggio dal gusto esotico curato nei minimi dettagli. Mezzi in movimento. Il primo a denunciare la situazione, su Facebook, è stato Gianni Pirisino, olbiese, che ha una casa che si affaccia sulla spiaggia. «La situazione andava avanti da giorni, ma dal punto di vista ambientale è degenerata l’ultima sera – spiega Pirisino –. Lo stagno è un luogo delicato, è stato invaso da camion e ruspe». Alcuni mezzi pesanti, più qualche suv, per ore hanno camminato sulla sabbia e nelle zone umide dello stagno, lasciando profondi solchi come ci fosse passato un carro armato. «È stata una manifestazione a grande impatto ambientale e di enorme inquinamento – ha scritto su Facebook Pirisino –. Una manifestazione non pubblica e a carattere pubblicitario per un’azienda che non produce in Sardegna e su cui lucrano organizzazioni private che si fanno forti di una location di incomparabile bellezza che noi sardi dobbiamo proteggere. Negli anni ‘60 questo luogo era utilizzato dagli americani per le esercitazioni militari e penso che loro abbiano causato addirittura meno danni».

Musica a palla. Poi si scatena il vecchio dilemma: musica e divertimento contro silenzio e tranquillità. «La musica era parecchio alta – continua Pirisino –. In spiaggia si tengono feste e aperitivi con musiche da discoteca a tutto volume. Così è davvero troppo. Un giorno hanno cominciato a sparare musica alle 6 del mattino».

Serata tranquilla. Polemica a parte, la festa non ha fatto registrare altri problemi ed è stata un successo di pubblico. Tanti giovani hanno deciso di pagare tra i 20 e i 25 euro per ballare in spiaggia dalle 19 alle 2 del mattino. Gli organizzatori hanno messo in campo un servizio navetta per evitare ingorghi lungo la stradina che porta alla spiaggia. All’ingresso la security, armata di metal detector, che ha rovistato dentro gli zaini delle persone, tutte maggiorenni.

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