La Nuova Sardegna

Olbia

Migranti, Santa Teresa punta sull’ospitalità del progetto Sprar

di Walkiria Baldinelli
Migranti, Santa Teresa punta sull’ospitalità del progetto Sprar

L’amministrazione vuole aderire al Sistema nazionale di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati Domani assemblea con i cittadini. Il sindaco: basta con le scelte calate dall’alto, ora decide il Comune

27 agosto 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SANTA TERESA. Accoglienza migranti, il Comune intende aderire allo Sprar. Entrare nel Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati è una scelta dell'amministrazione. Consente di ottenere sia una riduzione graduale dei centri di accoglienza straordinaria (Cas), individuati dalle prefetture in caso di necessità, sia una distribuzione equilibrata e sostenibile dei migranti, con una ripartizione su scala demografica. Tradotto in numeri, significa che a Santa Teresa saranno accolti 12 o 15 ospiti. Oggi nel centro di accoglienza temporanea dell'hotel Porto Pozzo si contano 164 cittadini stranieri richiedenti asilo politico.

Centro temporaneo. Da gennaio 2016, la struttura alberghiera di Porto Pozzo immersa nel verde, con un centro servizi, l'isola madre con il ricevimento, ristorante, bar, piscine e altre quattro isole con junior suite e suite, è stata trasformata in un centro temporaneo di accoglienza, dietro un accordo tra la prefettura e la società proprietaria dell'hotel, in seguito alla chiusura per questioni di sicurezza e problemi logistici dell'ex centro-capannone di Cargeghe, nel sassarese. «Fu una scelta calata dall'alto –, ripete il primo cittadino. La convenzione sottoscritta allora da chi gestisce il servizio temporaneo è la stessa proprietà dell'hotel Porto Pozzo. Nella frazione teresina in inverno si contano 200 stanziali, cioè lo stesso numero di migranti. E la convivenza è molto delicata.

Progetto Sprar. Ora il Comune vuole essere parte attiva del progetto di accoglienza migranti. L'adesione volontaria al piano nazionale dello Sprar fa leva su una clausola di salvaguardia, contenuta nella direttiva ministeriale dell'11 ottobre 2016: non potranno essere aperti ulteriori Cas. «Stiamo elaborando un progetto che domani alle 19 illustreremo ai cittadini nel salone consiliare – spiega il sindaco -. Il sistema di ospitalità sostenibile, diffusa e equa della rete Sprar consente al Comune di avere un ruolo attivo e propositivo nel governare l'accoglienza. Intendiamo presentare la domanda entro la fine di settembre. In funzione della percentuale del numero complessivo degli abitanti Santa Teresa ospiterà, tramite bando pubblico, 12 o 15 cittadini stranieri in 5 appartamenti». Gli amministratori vogliono condividere il progetto con la popolazione. «Spiegheremo l'importanza dell'iniziativa – sottolinea Pisciottu -, col progetto attiveremo le norme di salvaguardia. Nel concreto è possibile che ci siano altre strutture che abbiano partecipato, stiano o siano intenzionate a partecipare. L'amministrazione deve poter decidere, con i cittadini, il sistema di accoglienza più idoneo per Santa Teresa».

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative